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Economia

Milano, sciopero dei fattorini in bicicletta: “Precari, rischiamo la vita senza garanzie”

Monta la rabbia dei rider di Deliveroo e delle altre aziende. Ecco la biciclettata di sciopero

Quello per loro è un “lavoro” e non un “lavoretto”. E per questo vorrebbero garanzie, sicurezza e condizioni adatte per svolgere al meglio la loro mansione. 

Esplode la rabbia dei lavoratori in bicicletta di Deliveroo e di tutte le altre aziende che si occupa di consegne di cibo a domicilio.

Sabato 15 luglio sarà infatti la giornata della “Deliverance Strike Mass”, la bicilettata di protesta organizzata dai “rider fantasma” per mettere la società davanti alle proprie responsabilità, come era già accaduto ad ottobre scorso con i lavoratori di Foodora

Deliveroo: fattorini in bici in sciopero

“Deliveroo dice che siamo ‘collaboratori autonomi’ e ‘fornitori indipendenti’ di prestazione d'opera - denunciano i lavoratori nel comunicato che annuncia la mobilitazione -, che bastano uno smartphone, una bicicletta funzionante e due gambe robuste e diventi ‘imprenditore di te stesso’. La nostra azienda - proseguono i rider - dice che consegnare cibo non è un lavoro ma un ‘lavoretto’ e per questo il sistema dell'assegnazione dei turni attraverso uno ‘slot" orario’ e ‘la messa a disposizione’ rappresenta un sistema equo ed innovativo per la ‘valorizzazione’ del nostro tempo”. 

L’idea di base di Deliveroo, sottolineano i ragazzi, è semplice: “Se sei molto disponibile e molto veloce consegnerai tanto e salirai nel ranking, perché l'algoritmo che smista gli ordini ne terrà conto. Se avrai problemi, bucherai, sarai malato, partirai in vacanza, sospenderai per un po' la collaborazione, perderai posizioni e la possibilità che altri slot orari ti vengano assegnati. È la dura legge del delivery food”.

Deliveroo: la denuncia dei riders

Una situazione che i fattorini, evidentemente, sono stanchi di sopportare: “Una legge che non ammette ambiti di discussione - denunciano -. Per questo abbiamo deciso di mobilitarci, organizzando la prima Deliverance Strike Mass. Perché le nostre condizioni di lavoro debbono migliorare. E le nostre richieste non caschino mai più nel vuoto del silenzio di un clic". 

"Lavoriamo precarizzati. Corriamo per strada, tra una consegna e l'altra, rischiando la vita, nel traffico, senza copertura assicurativa che ci tuteli - raccontano -. Non abbiamo ferie, malattia. Non abbiamo alcuna garanzia sul nostro futuro. Nessun prospettiva di assunzione, con la spada di Damocle del tetto dei cinquemila euro sulla ritenuta d'acconto. Con il ricatto dell'apertura di una partita iva che non ci possiamo permettere”. 

Così, ecco la protesta e la pretesa di “risposte concrete”. L’appuntamento è alle 19.30 in piazza XXIV maggio per la biciclettata che poi toccherà i “ristoranti e i punti di ritrovo dei rider”. 

La posizione di Deliveroo

“L’attività di protesta non è stata organizzata dai rider di Deliveroo e non coinvolge principalmente loro bensì attivisti politici - è la posizione ufficiale dell’azienda -. Il gruppo che ha avanzato questa azione di protesta non rappresenta i rider di Deliveroo. Infatti il 93% di loro, in una recente intervista sondaggio, ci ha detto che raccomanderebbe a un amico di lavorare con noi e l’82% ha asserito che la loro soddisfazione nel lavorare con noi è aumentata negli ultimi tre mesi”.
 
“È vitale per il nostro crescente successo - prosegue la nota - mantenere la soddisfazione dei nostri rider e continueremo a cercare un dialogo aperto e diretto con loro in tutte le città in cui siamo presenti. I nostri rider continuano a rappresentarci i benefici di queste forme di lavoro che consentono loro di operare per diverse società e scegliere le proprie modalità di lavoro.
 
La stessa azienda sottolinea di non aver mai considerato “il food delivery” come “un lavoretto e non un lavoro”. “Noi - sottolineano da Deliveroo - rispettiamo il diritto dei nostri rider di scegliere come e quando lavorare, e lavoriamo sodo per supportare tutti i rider. In Deliveroo rispettiamo il diritto di ogni singolo rider di decidere come vogliono lavorare con noi e di essere certi, a prescindere dalla quantità di ore, di offrire loro le migliori opportunità”.

È ancora Deliveroo, poi, a smentire la frase dei lavoratori per cui “il lavoro è assegnato sulla base delle performance” e a evidenziare che “abbiamo risposto a tutte le domande e interrogazioni rivolteci dai rider e pervenute tramite i canali di comunicazione aperti con loro”. Anche perché - questa la posizione del gruppo - Deliveroo non ignora affatto le richieste di sicurezza e garanzia dei lavoratori. 
 
“Deliveroo - chiarisce la nota dell’azienda - fornisce un’assicurazione che copre tutti i propri rider per incidenti che coinvolgano anche terzi. Questo è stato già comunicato ai rider in modo proattivo e oltremodo pubblicato sulla sezione del nostro sito web dedicata ai rider. In caso di infortunio durante il lavoro, affrontiamo la questione con i rider caso per caso per vedere come possiamo aiutarli. Questo gruppo, a cui sono ascrivibili le contestazioni”. 

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