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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Sea-Serravalle, lunedì si vota in consiglio. L'ombra di 90 milioni in meno

Tabacci risponde ai dubbi in commissione. Palmeri (Fli): "Manca ancora una strategia industriale. E perché non si parla di vendita di Serravalle da sola?"

Ieri, finalmente, il confronto tra l'assessore Tabacci e i membri delle commissioni bilancio e partecipate. Con la delibera pronta, che da stasera verrà discussa in consiglio comunale per poi essere approvata (con impegno di maggioranza e opposizione in tal senso) entro la notte di lunedì 14.

Tabacci (assente mercoledì) si è dichiarato più favorevole all'opzione duale (vendere il 18,6% di Serravalle insieme al 20% di Sea) piuttosto che all'altra opzione (vendere il 29,75% di Sea) perché la prima consente di quotare in Borsa la società aeroportuale, e anche perché consente al comune di cedere le sue quote di Serravalle che altrimenti, da sole, sono risultate così poco appetibili da far andare a vuoto due bandi.

Tabacci ha anche confermato che se si vende solo Sea (con quota maggiorata) non si potrà poi procedere alla quotazione in Borsa, fugando così i dubbi in merito di Basilio Rizzo. Ha anche risposto a chi l'ha accusato di avere "cucito su misura" il bando per il fondo f2i: "Semplicemente l'offerta congiunta di Gamberale - ha spiegato Tabacci - ci ha fatto capire che l'abbinamento è più apprezzato".

Ma Tabacci ha sollevato anche un problema procedurale che potrebbe far perdere 90 milioni di euro al comune. Perché Sea proceda con già previsti aumenti tariffari, occorre la firma del presidente del consiglio al decreto di attuazione di un accordo già firmato a settembre tra Sea ed Enac. Ma, come si sa, Berlusconi si dimetterà da premier nel weekend e di certo non avrà tempo e modo di firmare questo decreto.

Senza gli aumenti tariffari già preventivati, il valore di Sea scenderebbe (secondo stime di Tabacci) di 90 milioni. Nella relazione di Kpmg, infatti, questo "avanzo" è dato per certo, ma l'evolversi della situazione politica nazionale gioca a sfavore. Tabacci ha suggerito al consiglio comunale di modificare il bando prevedendo due tranches, la prima di 340 milioni di euro entro l'anno, la seconda di 45 milioni entro giugno 2012 solo a condizione che il decreto venga firmato.

Masseroli (capogruppo del Pdl) ha risposto proponendo un "earn out", una clausola per la quale il pagamento di una parte del prezzo è subordinato al risultato economico della società successivo alla vendita. E ciò perché, secondo Masseroli, il prezzo a cui il comune sta vendendo Sea è comunque più basso del possibile valore che la società avrà tra qualche anno.

L'inconveniente di una clausola di questo tipo, ha spiegato Masseroli, è che "la rivalutazione sul valore aggiunto legato a nuove condizioni la può fare solo un advisor terzo".

Durante la seduta di commissione, Manfredi Palmeri (Fli) ha fatto un intervento molto articolato. "Mi chiedo - ha iniziato - perché manca "l'oggetto C", ovvero la vendita della sola Serravalle, la più naturale di tutte visto che già due volte si è fatto un bando in tal senso".

"E per di più - ha proseguito - solo per qualche ora un bando per Serravalle è rimasto aperto a statuto variato", cioè a condizioni più favorevoli per l'acquirente. Troppo poco, secondo il consigliere di Fli, per rinunciare a tentare di vendere nuovamente Serravalle separata da Sea.

Palmeri ha fatto anche notare che, su entrambe le società, il sindaco (che ha mantenuto la delega alle partecipate) non ha mai espresso strategie societarie né un piano generale di sviluppo. A questa obiezione Tabacci, nella sua replica, ha risposto di "non avere avuto il tempo di dedicarmi alle strategie industriali, cosa che però mi riprometto di fare ad esempio con A2A, perché le scelte le abbiamo dovute compiere con ritmi temporali che avremmo preferito evitare".

E i sindacati di Sea fanno sentire la loro voce. Cgil, Cisl e Uil chiedono l'impegno a mantenere i piani industriali già concordati, in particolare quelli legati ad expo, ricordando che Malpensa ha subìto una crisi conseguente al de-hubbing (non è più aeroporto "base" per Alitalia). "Quello che chiediamo - scrivono i sindacati - ad azionista pubblico, al nuovo azionista che acquisirà le quote di Sea, al management è che si prosegua in un clima che tenga insieme gli obiettivi dell'impresa e quelli del lavoro".

Intanto nella relazione di Kpmg fornita alla giunta si parla di cassa integrazione in Sea per il 2012 e il 2013.

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