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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Palazzo Marino, nasce il fondo immobiliare 2: vale almeno 120 milioni

Il Comune di Milano metterà all'asta 65 dei suoi beni immobiliari per un valore di partenza di circa 120 milioni di euro. Pd: "Fare luce su uso proventi fondo immobiliare"

E' nato il secondo fondo immobiliare per la valorizzazione del patrimonio del Comune di Milano. Il nuovo strumento finanziario è stato affidato ancora una volta al gruppo Bnp Parisbas, che già amministra come società di gestione del risparmio il portafoglio del primo fondo varato nel 2008.

Il fondo per l'alienazione di 65 beni tra aree e fabbricati già individuati nel bilancio 2009, ha un valore di partenza di circa 120 milioni di euro. Il contratto per l'apporto dei nuovi immobili è stato stipulato il 31 dicembre scorso e ha comportato un immediato realizzo per le casse comunali di 60 milioni che Palazzo Marino aveva già inserito tra le entrate della manovra di assestamento per l'anno appena concluso.

Gli altri 60 milioni il Comune li detiene invece sotto forma di quote in attesa del loro collocamento sul mercato. Tra gli immobili che il Comune ha deciso di alienare e che Bnp Parisbas provvederà a mettere all'asta ci sono alcuni immobili di pregio in via Bagutta e in corso Vercelli e numerose aree fuori dal territorio comunale, alcune delle quali persino fuori regione, in Liguria e nel Ravennate.
 
La cascina Torchiera di Milano. E' da anni sede di un centro sociale occupato. Inizialmente era stata messa in venditama è stata tolta in extremis dall'elenco dei beni apportati al nuovo fondo immobiliare del Comune gestito dal gruppo Bnp Parisbas. Nella nuova lista aggiornata e da poco pubblicata sul sito internet dell'amministrazione comunale, non compare più infatti il rudere di via Cimitero Maggiore 18, inserito nell'elenco dei beni da apportare al fondo allegato alla delibera di assestamento di bilancio del 2009.

Secondo quanto riferiscono da Palazzo Marino la cascina è stata tolta all'ultimo dai beni da alienare perché impossibile effettuare la perizia su un immobile occupato abusivamente. Nel dicembre del 2009 il consiglio comunale grazie ad alcuni emendamenti al bilancio presentati dall'opposizione aveva 'salvato' dalla vendita lo storico centro sociale Conchetta, il circolo Arci Bellezza e il ritrovo anarchico Ponte della Ghisolfa, originariamente destinati al fondo immobiliare. Per pochi voti fu invece allora bocciato un simile emendamento a favore della cascina Torchier

Critico il Pd.  "Dal 2007 chiediamo chiarezza su come vengono utilizzati i soldi del fondo immobiliare - ha affermato Carmela Rozza, consigliere comunale del Pd - ma non abbiamo ancora ricevuto nessun rendiconto. Ora la Giunta vara il Fondo 2 e i primi 50 milioni di euro li destina a spese correnti: questo è molto grave perché significa che si depaupera il patrimonio pubblico per tenere in piedi la macchina comunale".

Il Pd non è contrario in linea di principio allo strumento del fondo immobiliare, "purché - ha spiegato Carmela Rozza - i proventi siano destinati a nuovi investimenti nell'edilizia pubblica".

"Resta comunque la forte preoccupazione per la vendita delle quote - ha concluso la consigliera comunale - visto che, alla nascita del Fondo 2, il Comune non ha ancora trovato investitori istituzionali a cui vendere le quote del Fondo 1".

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