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Economia

Ema, l'Europa spegne le speranze di Milano

L'ufficio giuridico del consiglio Ue: "Ricorso irricevibile. Milano non è coinvolta". I dettagli

La prima partita è persa o quasi. L'ufficio giuridico del consiglio dell'Unione europea ha infatti giudicato negativamente il ricorso del comune di Milano sulla sede dell'Ema definendolo "manifestamente irricevibile". Palazzo Marino - impegnato ormai in una battaglia senza esclusione di colpi contro Amsterdam, che ha vinto l'agenzia del farmaco alla monetina - aveva chiesto al consiglio di sospendere la decisione in attesa di ulteriori accertamenti sui presunti ritardi della città olandese nella costruzione del palazzo che dovrà accogliere gli uffici di Ema dal 1 gennaio 2019. 

Ecco il documento segreto che "inguaia" Amsterdam

Il consiglio, giovedì mattina, ha espresso però il suo parere negativo. Secondo la memoria difensiva dell'Unione, il comune ha commesso un "errore" perché ha fatto ricorso contro la "decisione del Consiglio dell’Unione europea". La scelta di Amsterdam - questa la teoria della "difesa" - non è però del consiglio dell'Unione europea ma dei "rappresentanti degli Stati membri che hanno agito dunque non in qualità di membri del Consiglio, ma in qualità dei rappresentati dei loro governi, esercitando in tal modo collettivamente i poteri degli Stati membri".

Oltre ad essere errato il destinatario del ricorso, sempre secondo il consiglio, è errato anche il mittente perché palazzo Marino - scrive l'ufficio giuridico - "non ha avuto alcun ruolo diretto nell’intera procedura di selezione che ha unicamente visto coinvolta la Repubblica italiana". In poche parole: il comune di Milano non ha nessun coinvolgimento diretto nella gara di affidamento della sede Ema e per questo non può protestare. 

Diverso, evidentemente, il parere del legale di palazzo Marino per cui - ha spiegato lui stesso all'Ansa - il ricorso "è fondato e ricevibile, come lo stesso tribunale dell'Unione europea ha riconosciuto. Il consiglio Ue - ha concluso l'avvocato - non rigetta nulla perché non ha il potere di farlo, come non ha nessun potere di dichiararlo irricevibile".

Il paragone impietoso tra Amsterdam e Milano

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Milano, insomma, è ancora pronta a dare battaglia. L'unione europea, infatti, ha ricevuto anche il ricorso del governo italiano e mercoledì - dopo che dal dossier segreto olandese sono emersi alcuni presunti "imbrogli" - il premier Gentiloni ha detto di essere sempre più pronto a "giocare" al fianco della città meneghina. 

E nel pomeriggio del 22 febbraio è arrivata anche la "replica" indiretta olandese: il vice primo ministro Hugo De Jonge ha indetto una conferenza stampa nella quale ha fra l'altro garantito che "rispetteremo i tempi e aassicureremo l'operatività dell'agenzia". E ha concluso: "Yes, we can. Yes, we will" (sì, possiamo; sì, lo faremo).

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