Il bando per la vendita dell'82% di Serravalle è andato deserto. La base d'asta era di 658 milioni, a cui però aggiungere gli investimenti per completare o realizzare la Tem (tangenziale est esterna di Milano), la Brebemi e la Pedemontana, per almeno 400 milioni.

Nelle scorse settimane si era ipotizzato un interesse di gruppi importanti, tra cui il Fondo F2i (che aveva però preferito, un anno fa, acquistare dal comune di Milano soltanto la quota in vendita di Sea e non l'accoppiata Sea-Serravalle), ma anche Alitalia, il gruppo Gavio (già in possesso di una quota di Serravalle), Strabag (che aveva vinto il secondo lotto della Pedemontana) e altri ancora. Manifestazioni d'interesse che sarebbero state iscontrate dagli accessi alla "data room". Il presidente della provincia di Milano, Guido Podestà, ha fatto sapere di ritenere opportuno un secondo bando. Non subito, però, e non con forti sconti: ma nel corso del 2013, dando più tempo agli interessati.

Un commento critico viene da Legambiente, secondo cui "il mercato si è tirato indietro di fronte alla ricapitalizzazione per quasi 500 milioni, necessaria nell'immediato per sostenere i tre maxi progetti autostradali". Secondo l'associazione ambientalista, l'esito negativo dell'asta "dimostra che il mercato boccia gli impegni che la società ha assunto in questi anni".