La moda africana e i viaggi per immergersi nella cultura locale: le start-up di migranti che cercano finanziatori
Un portale dedicato alle start-up ideate da migranti africani in Europa. Alcuni nell'area milanese
Un portale web dedicato alle start-up di migranti alla ricerca di un partner finanziario. E' l'idea alla base di Diasporabusiness.eu, nell'ambito del progetto Bite (Building Integration Through Entrepreneurship), lanciato nel 2018 per promuovere l'integrazione di migranti africani in alcuni Paesi europei valorizzando l'imprenditorialità. Al progetto hanno finora aderito più di cento immigrati di cui quasi la metà vivono in Italia. I settori sono molto diversi: dalla sartoria etnica ai viaggi, dall'export di cibi alla bigiotteria e altro ancora.
Il sito serve da "vetrina" per pubblicizzare le attività che hanno beneficiato del progetto, in modo da facilitare l'incontro con possibili finanziatori. Le idee imprenditoriali sono scelte in base alla ricaduta positiva sul contesto sociale e ambientale di riferimento. Alcuni progetti sono stati già avviati.
E due dei progetti in "vetrina" (entrambi non ancora avviati) arrivano dall'area milanese. Il primo è "Female tailoring", ideato da Farida Ahmed Ali, con base a Milano, e prevede di produrre abiti sartoriali da donna pensati per i connazionali che vivono nel capoluogo lombardo e poi, potenzialmente, per un mercato più ampio. L'obiettivo del finanziamento è quello di acquisire i macchinari e aprire il laboratorio.
Il secondo progetto ha la base a Cesano Boscone ed è nel settore turistico. Si chiama "Desire of African holidays" ed è stato ideato da Lucy Wanjiru Wachira, con lo scopo di porre in contatto diretto il viaggiatore con la popolazione locale, in modo che possa apprendere i costumi, le tradizioni e il "lifestyle" delle comunità dei luoghi che visita, immergendosi nella vita quotidiana del posto.