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Scala, taglio al compenso di Lissner. Che cerca di difendersi

"Ora la politica è entrata alla Scala", ha dichiarato il sovrintendente e direttore artistico sulla scia delle polemiche legate al suo compenso. Che intanto è stato tagliato

In periodo di spending review è sembrata a molti un'esagerazione che non ci si può permettere, il ventilato compenso da un milione di euro per il sovrintendente e direttore artistico della Scala, Lissner. Che in effetti a giugno s'era già auto-tagliato lo stipendio del 10%. Ma non è stato sufficiente. E così lunedì il consiglio d'amministrazione ha deciso: Stephane Lissner guadagnerà 75mila euro in meno rispetto al 2011.

E' stato lo stesso Lissner ad annunciare un taglio del 20% dell'incentivo, che scende da 150mila a 120mila euro. Si tratta della parte variabile, che dipende dagli obiettivi raggiunti. E l'obiettivo è difficile: il pareggio di bilancio. In questo momento mancano 4,5 milioni di euro. Roberto Formigoni, che aveva minacciato tagli al teatro se non si fosse intervenuti sul compenso di Lissner, si è dichiarato soddisfatto. E dovrebbe essere soddisfatto anche il sindaco Pisapia, che nei giorni scorsi aveva annunciato che si sarebbe occupato dei compensi della Scala.

Quanto alla parte fissa, lo stipendio era di 449mila euro, scesi però a 435mila quest'anno, a cui si è aggiunto l'ulteriore taglio del 10%.

Resta lo strascico delle polemiche dei giorni scorsi. Lissner ha affermato di "non avere mai visto" un milione di euro: il compenso totale, secondo quanto da lui affermato, ammontava a 880mila euro mentre l'auto è gratis (c'è un accordo commerciale con Bmw), l'autista è anche un fattorino (e guadagnerebbe meno di 30mila euro all'anno), la casa di piazza del Carmine è pagata solo in parte (85mila euro all'anno) dal teatro.

"La casa viene normalmente data a chi si trasferisce in una città per lavoro", ha tenuto poi a spiegare Lissner, affermando anche che sono sbagliati i paragoni con altri sovrintendenti perché non sono anche direttori artistici. Quanto alle trasferte, si tratta di spese decise prima che lui arrivasse a Milano. La spesa per le missioni è stata di 36mila euro nel 2009 e 24mila euro nel 2010, mentre il totale di spese di rappresentanza è di circa 150 milioni di cui 50mila per il 7 dicembre.

Lissner ha poi sottolineato i suoi successi: 287 alzate di sipario oggi, 186 nel 2004 prima del suo arrivo. Incasso di 30 milioni oggi, di 15 milioni nel 2004. E poi l'arrivo di Barenboim. "In sette anni - ha concluso - ho sempre cercato di tener fuori la politica dalla Scala: ora è entrata". Frase, questa, che non è piaciuta a Formigoni: "La politica - ha replicato il governatore - non è entrata alla Scala e non intende interferire con la libertà di cultura e di arte. Semplicemente, la politica ha chiesto maggiore trasparenza e maggiore attenzione nella gestione di denaro pubblico".

 

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