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Economia

Tassa di soggiorno: la pagheranno anche i minorenni e gli ospiti di Airbnb

Le novità che la giunta sta studiando per recuperare circa due milioni di euro all'anno

Si profila una "mini stangata" sulla tassa di soggiorno, introdotta a Milano a partire dal 1 settembre 2012 e successivamente "rimaneggiata". Ora la giunta sta studiando ulteriori modifiche che porteranno ad accrescere il ricavato per Palazzo Marino. In particolare, i tecnici dell'assessorato al turismo si sono concentrati sui minorenni e sugli ospiti di Airbnb.

I minori di 18 anni finora erano esentati dalla tassa, che è proporzionale al numero di stelle della struttura ricettiva. I minorenni però "valgono" circa un milione e mezzo di euro all'anno, così l'assessore al turismo Franco D'Alfonso sta pensando di eliminare questa esenzione, quantomeno per gli adolescenti. Allo studio infatti l'ipotesi di esentare solo gli under 14, purché accompagnati da un adulto pagante. L'obiettivo è quello di esentare, per quanto possibile, i bambini che viaggiano con la famiglia, e di far pagare invece le scolaresche. 

L'altro capitolo è quello degli appartamenti privati, in cui si alloggia con la formula dell'affitto breve attraverso network online come Airbnb. Fino ad ora la tassa di soggiorno in questo caso non si applica, ma non sono poche le città nel mondo che hanno stretto accordi diretti con Airbnb, che si è impegnata a raccogliere la tassa dai proprietari degli appartamenti. La stessa cosa potrebbe avvenire a Milano, che con il network ha già stretto un accordo nell'autunno del 2015, e d'altra parte una legge regionale prevede che si vada in questa direzione.

Nel 2015 la tassa di soggiorno ha fruttato poco più di 43 milioni, ma si stima che circa sei milioni di turisti abbiano alloggiato in appartamenti e stanze tramite il circuito Airbnb.

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