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Economia Nerviano / Via Sempione

Teva chiude la fabbrica alle porte di Milano: a rischio 300 posti di lavoro

La multinazionale farmaceutica chiuderà lo stabilimento entro il 2024 per "ragioni commerciali"

Teva ha deciso di chiudere la sede di Nerviano (hinterland nord-ovest di Milano) entro il 2024 e non è ancora chiaro quale sarà il futuro dei quasi 300 dipendenti. L'annuncio è arrivato dalla stessa multinazionale nella giornata di oggi, giovedì 21 luglio.

"La decisione di rimuovere questo sito dal network operativo globale è il risultato di una revisione complessiva della rete produttiva per ottimizzarne l’efficienza, evitare eccessi di capacità produttiva, ridurre i costi e allineare meglio la produzione alla reale domanda del mercato – spiegano dall’azienda attraverso una nota -. Sebbene questa possibilità sia già stata annunciata più di un anno fa, Teva nel frattempo ha fatto molti sforzi per trovare un partner strategico adatto per questo sito. Nonostante numerosi incontri e analisi (due diligence) con diversi potenziali partner, purtroppo non è stato trovato un acquirente adatto per concretizzarne la cessione".

Dalla multinazionale hanno spiegato che la chiusura avverrà gradualmente e verrà completata con le attività e smantellamento entro il 2024. Dalla società, inoltre, hanno spiegato che resteranno operativi gli altri 4 siti produttivi presenti in Italia la sede commerciale. "Teva svolgerà tutti i passaggi necessari per adempiere agli obblighi che ha nei confronti dei propri dipendenti e della comunità. Questa difficile decisione è stata presa per ragioni commerciali e non è legata a prestazioni o qualità del sito produttivo di Nerviano", ha puntualizzato l'azienda.

Resta da capire quale sarà il futuro dei 293 lavoratori che proprio nella giornata di giovedì 21 luglio hanno incrociato le braccia chiedendo risposto per il loro futuro.

La fabbrica di Nerviano

La multinazionale era arrivata a Nerviano nel 2016 quando aveva rilevato lo stabilimento da Actavis. La struttura aveva anche subito un ampliamento: nel 2018, infatti, il colosso farmaceutico aveva iniziato a costruire un nuovo polo produttivo proprio in via Pasteur.

L'annuncio della serrata era arrivato nell'aprile del 2021 e sempre nello stesso periodo l'azienda aveva annunciato la chiusura della sede produttiva di Bulciaco, nel Lecchese. Quest'ultimo, tuttavia, a gennaio 2022 era stato rilevato dal gruppo Flamma, presente dal 1950 in Italia, Cina e Stati Uniti d'America.

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