Salvato uno stabilimento Teva, restano nel limbo i 360 di Nerviano
I lavoratori dello stabilimento alle porte di Milano sono ancora nel limbo. La Regione: "Ci auguriamo una soluzione analoga a quella di Lecco"
Una fabbrica salva, un'altra (ancora da salvare). Non chiuderà i battenti lo stabilimento farmaceutico della Teva di Bulciago (Lecco) e tutti i suoi lavoratori conserveranno il posto. Nella tarda mattinata di mercoledì 19 gennaio la società farmaceutica israeliana ha annunciato il subentro di una nuova proprietà che consentirà ai dipendenti attuali di mantenere il proprio posto di lavoro. Lo stabilimento, nel dettaglio, verrà rilevato dal gruppo Flamma presente dal 1950 in Italia, Cina e Stati Uniti d'America.
L'annuncio è arrivato dopo quasi due anni dall'annuncio della chiusura dello storico stabilimento fondato dalla Sicor. Parti sociali e Regione Lombardia hanno lavorato affinché il sito produttivo rimanesse aperto e attivo. "È stato un lavoro di squadra che ha visto Regione Lombardia protagonista attiva nel mettere attorno allo stesso tavolo lavoratori, organizzazioni sindacali e proprietà - hanno commentato gli assessori Melania Rizzoli (Formazione e Lavoro) e Guido Guidesi (Sviluppo economico) -. Abbiamo contribuito attivamente al mantenimento del posto di lavoro di tutti 106 dipendenti. Ora ci auguriamo che una soluzione analoga possa essere trovata per lo stabilimento Teva-Actavis".
Per il momento, infatti, non c'è ancora nessuna notizia in merito alla fabbrica di Nerviano che dà lavoro a oltre 360 persone. Nella primavera del 2021, infatti, il colosso farmaceutico aveva annunciato la chiusura del polo alle porte di Milano a luglio 2022.
L'azienda aveva fatto sapere che negli ultimi tre anni i volumi della produzione erano diminuiti e secondo la multinazionale - che nel 2019 ha fatturato 16,89 miliardi di dollari - non sarebbero più sufficienti per giustificare i costi.
La multinazionale era arrivata a Nerviano nel 2016 quando aveva rilevato lo stabilimento da Actavis. La struttura aveva anche subito un ampliamento: nel 2018, infatti, il colosso farmaceutico aveva iniziato a costruire un nuovo polo produttivo proprio in via Pasteur.