Il colosso farmaceutico Teva vuole chiudere lo stabilimento: 350 lavoratori a rischio
La multinazionale ha annunciato che vuole chiudere lo stabilimento di Nerviano entro luglio 2022
Lo stabilimento Teva di Nerviano chiuderà entro luglio 2022 e i 350 dipendenti rischiano di perdere il posto di lavoro. È quanto ha comunicato la multinazionale israeliana leader nella produzione di farmaci equivalenti nella giornata di martedì 20 aprile.
L'azienda, secondo quanto trapelato, ha fatto sapere che negli ultimi tre anni i volumi della produzione sono diminuiti e secondo la multinazionale — che nel 2019 ha fatturato 16,89 miliardi di dollari — non sarebbero più sufficienti per giustificare i costi. L'unica speranza per i 350 lavoratori è che nei prossimi mesi qualche altra azienda farmaceutica si presenti per rilevare le linee di produzione.
Il sindaco di Nerviano, Massimo Cozzi (Lega), ha fatto sapere che il comune si è subito attivato informando "consiglieri regionali e Parlamentari", il primo cittadino è convinto che "Regione Lombardia e il Ministero delle Attività Produttive debbano subito occuparsi di questa situazione che coinvolge una importante multinazionale". "Riteniamo fondamentale e imprescindibile il mantenimento in questa area di un polo farmaceutico e la totale salvaguardia di tutti i posti di lavoro, che hanno l’assoluta precedenza su tutto", ha precisato Cozzi.
Lo stabilimento Teva a Nerviano
La multinazionale era arrivata a Nerviano nel 2016 quando aveva rilevato lo stabilimento da Actavis. La struttura aveva anche subito un ampliamento: nel 2018, infatti, il colosso farmaceutico aveva iniziato a costruire un nuovo polo produttivo proprio in via Pasteur. Teva, inoltre, nelle scorse settimane ha annunciato la chiusura dello stabilimento produttivo di Bulciago, nel lecchese.