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Tumore ovarico: a Milano il 18 maggio incontro tra pazienti, ricercatori e clinici

Il convegno organizzato da ACTO Onlus in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’ sarà l’occasione per fare il punto sulle novità nel campo della immunologia, della clinica e della ricerca biologica e farmacologica sul tumore ginecologico con il più basso tasso di sopravvivenza. All’incontro interverrà la senatrice Emanuela Baio, prima firmataria di una mozione che si propone di rendere il carcinoma all’ovaio una delle priorità in ambito sanitario. Tra le proposte: l’istituzione della giornata per il tumore ovarico e dei Centri Regionali specializzati per la diagnosi e la cura

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

ACTO Onlus - Alleanza Contro il Tumore Ovarico organizza a Milano per venerdì 18 maggio presso l'Istituto Mario Negri (a partire dalle ore 9.30) il 2° Incontro pubblico tra pazienti, ricercatori e clinici durante il quale verranno illustrati gli sviluppi più recenti nel campo della ricerca medica contro i carcinomi all'ovaio.

Nel corso dell'incontro autorevoli esponenti dei più prestigiosi istituti di ricerca nazionali presenteranno le ultime novità nel campo della immunologia, della clinica e della ricerca biologica e farmacologica sul tumore ginecologico con il più basso tasso di sopravvivenza. Secondo alcune ricerche, infatti, circa 500 donne in Europa muoiono ogni giorno a causa di questo carcinoma, mentre in Italia vengono diagnosticati ogni anno 5.000 nuovi casi di tumore ovarico che colpisce prevalentemente donne in età avanzata. Infine, secondo alcuni studi svolti tra il 2005 e il 2007, a cinque anni dalla diagnosi soltanto il 37% delle pazienti sopravvive alla malattia.

I dati più allarmanti riguardano però la scarsa informazione in merito a questa patologia (la maggioranza delle donne in Italia non lo conosce o lo confonde con quello all'utero) e l'asintomaticità degli stadi iniziali della malattia che porta la percentuale di sopravvivenza, nel caso in cui il tumore venga diagnosticato in una fase avanzata, al 30-50%.

L'obiettivo dell'incontro promosso da ACTO Onlus con il coinvolgimento delle Istituzioni è quello di informare e avvicinare le pazienti, i ricercatori, i medici e le strutture del territorio per creare un'alleanza in cui ognuno, con le proprie competenze, possa contribuire alla lotta contro questa insidiosa malattia.

Al convegno interverrà Emanuela Baio, senatrice e prima firmataria insieme con altri 44 colleghi della mozione trasversale n. 1-00428 a sostegno delle donne affette da carcinoma ovarico, che intende richiamare l'attenzione delle Istituzioni non soltanto sulla gravità di questa patologia, ma anche sulla necessità di potenziare la ricerca, come già avvenuto per altre forme oncologiche.

Tale mozione, approvata all'unanimità dal Senato nel dicembre 2011, individua sei distinti impegni a carico del Governo che puntano a promuovere la conoscenza del carcinoma ovarico e a sostenere le iniziative sul territorio per favorire una diagnosi tempestiva.

In particolare, viene proposta l'istituzione di una giornata dedicata al tumore dell'ovaio per far conoscere questo tipo di patologia alla popolazione femminile. Un secondo impegno chiesto al Governo riguarda, invece, la promozione di un programma di prevenzione e di informazione di tale neoplasia al fine di sensibilizzare le donne ad effettuare gli esami e le visite indispensabili per l'individuazione precoce del tumore.

La mozione punta, inoltre, alla creazione di una rete di medici di medicina generale, ginecologi e oncologi che riduca i tempi di diagnosi e terapia e all'istituzione di Centri Regionali di riferimento che fungano da primi interlocutori delle pazienti.

Infine, si chiede al Governo un impegno per facilitare l'accesso a terapie anche innovative alle donne affette da carcinoma ovarico e per garantire loro un sostegno psicologico anche attraverso la valorizzazione delle iniziative di tutte le associazioni di pazienti nella loro attività istituzionale di lotta a questa patologia.

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