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Turisti a Milano: in crescita, ma si fermano poco. "Boom" di ostelli

"Tiene" il comparto del turismo, ma la permanenza è di due o tre giorni. Gli ostelli in città balzano da 3 a 8. Tra gli stranieri primi i russi, poi francesi e americani

Come va il turismo a Milano? In lieve incremento nel 2012, mentre è stabile la permanenza media. Crescono le strutture ricettive extra-alberghiere (affittacamere e ostelli), mentre rimangono sostanzialmente invariate quelle alberghiere. E tra gli stranieri la fanno da padroni i russi. E' quanto emerge dai dati dell'Osservatorio del turismo della provincia di Milano.

Gli arrivi, a Milano e provincia, nel 2012 sono stati oltre sei milioni (quasi +1%), mentre i pernottamenti hanno superato i dodici milioni e mezzo, un dato praticamente invariato. A Milano città sono arrivati soprattutto russi (191mila), francesi (178mila) e americani (177mila). In provincia, invece, cinesi (116mila), giapponesi (70mila) e tedeschi (quasi 50mila). Netta la preferenza verso gli hotel a quattro stelle: sono stati scelti dal 64,6% dei turisti, mentre il 22,6% ha scelto i tre stelle e quasi il 5% i cinque stelle.

Le strutture extra-alberghiere in città sono aumentate del 14,6%, mentre quelle alberghiere sono quasi invariate. In particolare, rispetto al 2011, hanno aperto otto alberghi a quattro stelle e due alberghi a cinque stelle. Milano conta anche ventuno affittacamere e cinque ostelli in più. Gli ostelli in particolare sono passati da tre a otto. La stessa tendenza in provincia, dove le strutture extra-alberghiere sono cresciute del 10% passando a 204 contro le 185 del 2011.

Gli osteli hanno riscosso successo anche per le presenze: sono stati scelti dal 41,5% di coloro che ha optato per il comparto extra-alberghiero (+6,7% di turisti). Incremento anche nelle presenze negli affittacamere (+3%, scelti dal 26,5% di chi non è andato in albergo). In diminuzione campeggi, b&b e case per ferie.

Un bilancio? Positivo, dati gli incrementi, con l'unico punto dolente della permanenza media, che non supera i due o tre giorni.

Ma attenzione: secondo Elena David (Federturismo Confindustria) i russi, che per il momento continuano a mettere Milano al secondo posto delle loro mete italiane dopo Venezia (e prima di Roma e Firenze), stanno sempre più orientandosi per le città d'arte minori, gli eventi, le isole e soprattutto le mete sciistiche.

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