570 nm - "Quanto è bello il giallo!"
“Un sole, una luce, che in mancanza di meglio non posso che chiamare giallo, giallo zolfo pallido, oro limone pallido. Quanto è bello il giallo! E quanto meglio vedrò il nord”.
Vincent Van Gogh - lettera al fratello Theo, agosto 1888
570 nanometri è la lunghezza d’onda del colore giallo, sinonimo di luce, intelletto, fede e bontà, collegato alla nota MI, al dio Apollo dei Greci, al sole e all’oro, quale sua espressione più elevata.
Van Gogh ha fatto una serie di dipinti di girasoli dove il giallo è potente e raggiante come l'energia del sole.
"Kan", il giallo nella cultura Maya dell'antico Messico, era usato per il dio che reggeva il cielo. In modo simile, la credenza cinese collega il giallo con le cose più elevate, con il sole come centro del cielo, con l'imperatore come centro dell'universo.
Per gli alchimisti medievali, l'ingiallimento era una fase del processo di fabbricazione dell'oro, o per arrivare alla pienezza psicologica. È una fase di transizione, il divenire dopo il caos (nero) e la speranza dell'inizio (bianco).
Il giallo é ri-energizzante e una via verso un pieno coinvolgimento nella vita.
570 nm è la vibrazione che si percepisce osservando le opere dei 13 artisti in mostra, eterogenei per quanto riguarda il loro percorso artistico, ma accomunati in questo caso, a volte in modo sorprendente, dalle sensazioni che si percepiscono nell’insieme.
Opere storiche di Jacques Villeglé, Salvador Aulestia, Sarenco, Lamberto Pignotti e Agostino Ferrari al fianco di recenti lavori dello scultore giapponese Kyoji Nagatani e dell’argentino Ariel Soulé, fino alla spiccata contemporaneità materica di Anna Pennati, Anna Spagna, Linda Pellegrini, Lucio Perna, Sonia Scaccabarozzi, per concludere con l’attualissima video-arte di Elia Panori.