Dal 19 settembre al 4 ottobre allo Spazio Oberdan una retrospettiva su Andrej Tarkovskij
Dal 19 settembre al 4 ottobre Spazio Oberdan dedica una rassegna al regista sovietico Andrej Tarkovskij, a trent'anni dalla sua scomparsa.
In programma tutti i suoi lungometraggi presentati in versione originale con sottotitoli in italiano, oltre a Elegia Moscovita, opera in cui Alexander Sokurov ripercorre il lavoro di Tarkovskij, che fu suo maestro.
Artista isolato, teorizzatore del cinema come “simbolo dello stato della natura, della realtà”, autore di film che sembrano delle sculture di tempo, densi e trasparenti come il silenzio, Andrej Tarkovskij è stato uno dei più alti esempi del cinema d’arte di ogni tempo. Di lui diceva Ingmar Bergman: «Il film quando non è un documentario è sogno. Per questo Tarkovskij è il più grande di tutti. Si sposta con sicurezza nello spazio onirico, non spiega nulla, e d’altronde cosa potrebbe spiegare? È un visionario che è riuscito a mettere in scena le sue visioni grazie a un medium più pesante, ma anche più duttile. Ho bussato tutta la vita alla porta di quei luoghi in cui lui si muove con tanta sicurezza. Solo qualche volta sono riuscito a intrufolarmi».
Per gli orari della proiezioni consultare il sito dello Spazio Oberdan.