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"Attraverso celature e visioni" - Mostra personale di Bruno Cavestro

Sabato 14 maggio alle ore 18 si inaugura la mostra personale di Bruno Cavestro, presso la sede del Centro Culturale Artistico Click Art

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Bruno Cavestro, nei suoi lavori, è mosso da una visione poetica della vita, da una ricerca verso una perfezione spirituale. Prima con il bianco e nero, ora con l'aiuto del colore, esprime una sua visione interiore della realtà, con l'intento di andare oltre la tela per raccontare a livello umano qualcosa che va aldilà della visione della singola persona, qualcosa che vuole esistere al di fuori e al di sopra della realtà sensibile. Bruno, lavora in assoluto e rigoroso silenzio, in solitudine, alla ricerca di un dialogo con se stesso, con il proprio Io. Con le sue stratificazioni, cerca, e vuole incontrare quello che poi in realtà già conosciamo attraverso il nostro inconscio, e cioè un legame ancestrale con il vissuto degli uomini. Di fronte alle sue opere, da "ascoltare in silenzio", ci ritroviamo a dialogare con l'artista, i suoi muri nascondono dei messaggi, che celano il vissuto di altre persone il desiderio di essere riconosciuti per ciò che siamo veramente e non solo per come ci vedono gli altri. Le ombre sono l'inconscio creativo, l'arte come cura di noi stessi per migliorare anche gli altri, a volte non basta, il grido di Bruno, è sulla tela, ed è un grido di annunciazione, nei suoi dipinti, celati da stratificazioni di colore, escono immagini, parole, sentimenti, ammonimenti, il messaggio che traspare nelle sue opere, possiamo definirlo così: Chi cerca trova. Ogni uomo, ogni persona, cela nel proprio inconscio la verità, non quella assoluta, ma la verità che ci presenta al mondo come individui capaci di pensare e ragionare; allora perché non ragionare sul proprio vissuto per incontrare quello degli altri?. Questa è la domanda che Bruno Cavestro ci propone attraverso i suoi dipinti. Questo artista dalle indubbie capacità tecniche e creative, merita di essere conosciuto da tutti, e questo lo possiamo fare sabato 14 maggio 2016 alla sua mostra personale "attraverso celature e visioni" presso il Centro Culturale Artistico Click Art in via Dall'Occo,1 a Cormano (MI) Luigi Profeta Uno sguardo Attraverso Celature e visioni Bagliori in lotta. Forme che anelano a emergere facendosi largo tra colate di colore. Questa la prima sensazione che suscita in me la visione delle espressioni artistiche di Bruno Cavestro. Tele in cui l'astrattismo delle raffigurazioni spinge ad interrogarsi, a non rimanere indifferenti. Come se ci fosse un senso nascosto sotto il volteggiare delle pennellate e delle varie stratificazioni. Attraverso Celature e visioni appunto, il titolo della mostra. Si ha l'impressione che le cascate di colore coprano un substrato significativo che rimane segreto. Come un tesoro da proteggere. Come se l'artista avesse cercato di difendere l'abisso della propria interiorità. Come se al di là dell'immediatezza materiale, ruvida e spesso aggressiva, ci fosse un universo immateriale enigmatico, quasi mistico, che cerca di irrompere sulla scena più o meno consciamente. Infatti a tratti l'intensità delle forme e del colore squarcia la tela. Se ci si avvicina meglio ad osservare singole parti è possibile scorgere figure e immagini. Che forse si creano solo nella mente di chi guarda, o meglio di chi guarda e sa vedere. Ed ecco affiorare profili di paesaggi, come mi è accaduto osservando Simboli a trame sui muri. Ed ecco intravedere zoccoli di cavalli imbizzarriti annegati in una pioggia di blu, come in Celature Equestri. Talvolta l'autore ha posto segni netti e inconfondibili quasi a voler domare il caos. Un tentativo di ordinare razionalmente la confusione emotiva, come in Pentagramma dei sensi. Altre volte invece la realtà sottesa viene suggerita sommessamente dall'autore come in Troppo blu a coprire il volto. Ed è proprio qui il paradosso. Il volto non c'è. Lo si cerca smarriti ma non lo si trova. È esistito solo nel processo creativo. L'artista e la sua interiorità diventano componenti essenziali che si estendono ben al di là della materia, degli oggetti, degli strumenti. Sono i suoi occhi a vedere al nostro posto. Sono le sue mani a indicare la strada. E chi guarda può solo decidere di affidarsi e farsi guidare. Di immaginare soggettivamente ciò che si cela o che si celava. Presente e passato fusi insieme in un unico abbraccio. Ciò che appare ora stretto a ciò che è stato un tempo. È quello che ci accade quando incontriamo una persona. Vediamo la superficie che spesso maschera una fragilità profonda in agguato, vediamo una bella corazza frutto di stratificazioni di eventi, di una storia sottesa pronta a riemergere.

Costanza Di Nunno, giornalista e redattrice web

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