Mostra su Banksy al Teatro Nuovo di Milano: 60 opere e 30 murales a grandezza naturale
L'anno nuovo porta Banksy a Milano. Da gennaio 2021, infatti, il Teatro Nuovo - in piazza San Babila - ospiterà "Banksy, the world of Banksy - the immersive experience", una mostra dedicata allo street artist di Bristol la cui identità è ancora oggi sconosciuta.
Le date dell'appuntamento non sono ancora note, perché al momento il teatro è chiuso a causa delle norme anti coronavirus, ma da venerdì 4 dicembre è possibile acquistare i biglietti: 14,50 euro per un ticket infrasettimanale con giorno a scelta e 16,50 euro per sabato, domenica e festivi.
Nella struttura - hanno spiegato gli organizzatori - sarà allestito "un percorso espositivo di oltre 60 splendide opere d'arte di proprietà privata in versione stampata e più di 30 murales a grandezza naturale dell'artista più misterioso di tutti i tempi", che ha creato il suo mito "con il suo stile provocatorio e la sua incessante ricerca dell'invisibilità". Le riproduzioni dei murales della mostra, "gemella" di quelle già realizzate a Barcellona, Parigi e Praga, saranno firmate da giovani artisti anonimi di tutta Europa e saranno esposte in un Teatro Nuovo in cui sarà possibile "rivivere l'atmosfera di strada" proprio grazie alla "esperienza immersiva".
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Banksy e i musei
Irriverente, attento ai temi di attualità e politica, specialista della tecnica dello stencil, Banksy non è un grande amante delle mostre nei musei ed è da sempre "distante" dall'arte tradizionale e a pagamento.
A inizio 2019, infatti, aveva preso le distanze - anche se indirettamente - da un'esposizione di sue opere organizzata al Mudec di Milano. Pubblicando uno scambio avuto in chat con un follower aveva infatti detto di non sapere nulla di una mostra in corso a Mosca che aveva preceduto di poco l'appuntamento meneghino al Mudec, che Cristina Donati Mayer - altra artista di strada - aveva provocatoriamente ritratto come la banda Bassotti impegnata nel "ratto di Banksy", giocando sul significato di furto e sull'animale spesso utilizzato dallo stesso street artist brittanico.
Lo stesso museo - forse per evitare grane o forse come forma di rispetto verso il "writer" - aveva però subito fatto sapere che l'esposizione di Milano era "non ufficiale e non autorizzata da Banksy".