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La rivoluzione del Casello di Porta Volta (Milano)

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Nunzio Taccardi, anima e artefice del Circolo Ex-Combattenti e Reduci di Bastioni Porta Volta, racconta di come ha trasformato e rinnovato il locale dal 2011, anno in cui ha iniziato a gestirlo. “In quell’anno ho colto la sfida del Presidente dell’Associazione Ex-Combattenti che voleva completamente rinnovare il circolo avvicinandolo ai giovani. Ho lavorato per un mese giorno e notte per rimetterlo a posto, nel frattempo parlavo con il Presidente, i consiglieri e approfondivo le consuetudini e le necessità dell’Associazione, in particolare la storia che trasudava da queste vecchie mura”, racconta Taccardi. Il locale è sempre stato aperto solo ai soci, con l’arrivo di Nunzio c’è stato un cambio di rotta. Una rivoluzione rispetto alle abitudini dell’Associazione: hanno cominciato ad arrivare i ragazzi, è cambiata l’atmosfera e il Nuovo Casello è diventato un punto di riferimento, tanto che adesso tanti giovani fanno parte dell’associazione. Continua Taccardi: “La strategia di mantenere l’apertura del locale non stop dal mattino alla sera ha dato i suoi frutti. Tanti giovani, entrati per caso o perché portati dagli amici, hanno iniziato a frequentare il Circolo con assiduità e ad appassionarsi alla storia che questo luogo rappresenta. Li vedi che giocano a carte o a biliardo, diventano amici e dopo qualche tempo chiedono di far parte dell’Associazione. Ovviamente è il Presidente che valuta le domande di adesione. Ad oggi si sono associati già un centinaio di giovani, tra ragazzi e ragazze, il più giovane avrà 27-28 anni. Siamo molto soddisfatti anche perché le quote rosa sono in aumento e sono arrivate al 30%”.

Dopo la prima guerra mondiale, il Casello si trovava fuori da una delle porte di Milano e si pagava il dazio per entrare nella città storica. Nel corso degli anni era diventato un punto di ritrovo per tutte le persone che tornavano dalla guerra, sia dalla prima sia dalla seconda. Allora i soci erano 400. In seguito il locale è diventato un circolo privato dedicato ai soci, appartenenti alla Federazione Nazionale ex-Combattenti e consentiva l’accesso solo agli iscritti e ai loro parenti. Nel tempo, sono cambiate molte cose ed erano sempre meno gli ex combattenti: l’ultimo, un reduce della campagna di Russia, è mancato nel 2014. Oggi, presso il Circolo, si organizzano feste, pranzi, cabaret, presentazione di libri e serate musicali di ogni genere, soprattutto di swing che piace molto al pubblico più giovane. Inoltre oggi anno, un generale dell’esercito tratta un argomento sulle guerre, con una platea di 40-50.

“Consentiamo l’ingresso al Circolo a tutti, non solo ai soci” - precisa Taccardi - “chiunque è il benvenuto per un drink, un pranzo, una cena o per fare chiacchiere davanti a un amaro. Il tesseramento è necessario per legge. Ma se non fai entrare nessuno, non ci si può rendere conto di cosa è e di come si può diventare soci. Anche i nostri presidenti più anziani riconoscono che il Circolo è diventato un centro di aggregazione, questo aspetto è piaciuto molto anche al Comune di Milano: giovani e anziani che si incontrano, parlano, raccontano le loro vicende, c’è un confronto quotidiano. Ragazzi che non hanno mai visto fare una partita a scopa d’assi!”. Conclude Taccardi: “Oggi abbiamo un nuovo presidente molto giovane, ha 43 anni, e un consiglio composto da 4 persone, con il presidente onorario che ha 93 anni, il signor Armando. Ci sono poi i soci e tutti i collaboratori con cui lavoriamo”. Il Circolo propone un menù tipicamente milanese: risotto alla parmigiana con brasato come piatto unico, la caprese di bufala, le scaloppine con i porcini e il puré. Si possono gustare anche piatti tipici sempre apprezzati, ma che volte a casa non si cucinano più, come la cassoeula, richiestissima e su prenotazione. Taccardi, pugliese d.o.c. ma da sempre a Milano, ha saputo creare una combinazione vincente di tradizioni milanesi con i sapori del Sud, e non solo. Da qui le orecchiette con le cime di rapa, le trofie al pesto, anche se i nervetti o il risotto con l’ossobuco non possono mancare. Oppure i mondeghini le polpette milanesi che una volta si facevano con gli avanzi del giorno prima, il bollito misto o il rustin negàa: il nodino di vitello cotto con salvia, rosmarino, vino bianco e pancetta. Ora si aspetta solo il via libera per gli eventi. Appuntamenti che sono sempre stati il punto forte del Circolo: per 4 anni si è svolta la presentazione “Musica, poesie e video” oltre alla serata “Parole note” con un deejay molto bravo che leggeva poesie, e un altro che mixava sottofondi musicali di vario genere abbinati a immagini emozionali. La gente usciva commossa e piangendo.

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