A CityLife una mostra speciale su Dante
In occasione delle celebrazioni nazionali dedicate ai 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, a CityLife è stata inaugurata oggi, giovedì 27 maggio 2021, la mostra “L’amor che move il sole e l’altre stelle”.
L’iniziativa colloca CityLife al centro del calendario milanese dedicato “all’anno dantesco” e va ad arricchire una proposta culturale in continua crescita, trasformando il Parco in un autentico teatro d’arte contemporanea a cielo aperto.
Un percorso di parole e fotografie
La mostra, realizzata sotto la direzione artistica di Massimiliano Finazzer Flory, con il patrocinio del Comune di Milano, guida il visitatore lungo un percorso di parole, fotografie, video, suoni e luci alla scoperta della poetica della Divina Commedia, attraverso undici opere d’autore esposte nel parco di CityLife fino al 30 giugno 2021, di cui nove realizzate dagli artisti Michelangelo Pistoletto, Roberto Cacciapaglia, il grande fotografo recentemente scomparso Giovanni Gastel, Michela Lucenti, Alice Padovani, Alice Ronchi, Marco Nereo Rotelli, Patrick Tuttofuoco, Velasco Vitali.
A queste si aggiungono due ulteriori opere realizzate da Lucia Cristiani e Matteo Vettorello, artisti emergenti under 35 selezionati da Kooness.com, il market place online italiano per gallerie d’arte, in collaborazione con ARTE Generali, la business unit del Gruppo Generali dedicata ai collezionisti d’arte. Creata a fine 2019, ARTE Generali è una start-up che si impegna a sostenere i giovani talenti dell’arte.
Il titolo della mostra
Il titolo della mostra – “L’amor che move il sole e l’altre stelle” – richiama la terzina finale della Divina Commedia, che tutti gli artisti hanno elaborato in chiave creativa lavorando sui temi dell’amore, del movimento, della libertà e del desiderio, dando vita ad un’esposizione multidisciplinare che, attraversando il Parco di CityLife, in a ripensare la relazione tra poesia e contesto urbano, fornendo una nuova interpretazione dell’esperienza urbana contemporanea attraverso il messaggio dantesco Allo stesso tempo, il percorso che si propone allo spettatore vuole essere un invito a riflettere sull’azione positiva dell’arte che, favorendo l’unione e l’inclusione, può contribuire alla comprensione e al superamento di un’epoca di transizione come quella attuale.
Il riferimento alla terzina è centrale anche all’allestimento della mostra, per il quale è stata osservata una geometria specifica, strettamente legata alla scienza astronomica. Le opere, disposte a terra, instaurano tra loro una relazione particolare che tiene conto della posizione delle stelle e del sole sopra Milano nelle settimane di permanenza della mostra a CityLife.
Massimiliano Finazzer Flory, direttore artistico con la collaborazione di Irene Sofia Comi e Rossella Farinotti, ha dichiarato: “L’uomo Dante ha sofferto l’esilio. Il personaggio Dante ha vissuto di sogni e di visioni. Il Dante autore lasciò la lingua latina e sperimentò nuovi linguaggi. Esilio, visioni e sperimentazioni. Non è forse questa l’attività dell’arte contemporanea? Agli artisti in questa mostra ho chiesto di lavorare su quattro parole: amore, movimento, sole e stelle… sapendo, come ci insegna Dante, che quando viene meno la fantasia abbiamo ancora con noi desiderio e volontà”.