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Milano, al carcere di Opera il concerto dell'orchestra dei detenuti

L'appuntamento alla terza edizione

Sabato 14 dicembre, alle 16, con ingresso alle 15, si terrà un concerto speciale, dedicato al progetto Orchestra in Opera, il laboratorio di educazione alla musica d'insieme. E' la terza edizione, promossa dall'associazione per MiTo Onlus. E il luogo in cui si terrà l'esibizione è la casa di reclusione di Opera (Milano, via Noverasco). A promuovere l'evento, in particolare, la pianista Stefania Mormone e il clarinettista Alberto Serrapiglio, lei docente di pianoforte e lui responsabile del laboratorio di world music al Conservatorio di Milano, oltre alla volontaria Matilde Sansalone, avvocato penalista con la passione per la musica.

Il progetto nasce dalla forte volontà dell’Associazione per MiTo Onlus di far “lavorare insieme” le persone anche in ambienti difficili e non usuali rafforzando le relazioni grazie al potere di coesione e inclusione sociale della musica. Orchestra in Opera nasce nel 2016, quando ai detenuti della casa di reclusione fu chiesto se sapessero suonare uno strumento e volessero partecipare a un nuovo progetto musicale, riuscendo così a mettere insieme 15 persone con cui cercare di formare un ensemble musicale. L’idea, attraversando più di due anni di collaborazione tra società civile e direzione del carcere, ha preso vita nella sua forma odierna, in una continua mescolanza ed evoluzione coinvolgendo, attualmente, dodici detenuti, alcuni dei quali provenienti dal regime di isolamento. 

Dopo aver partecipato alle lezioni (dapprima a cadenza mensile, ora settimanale), l’ensemble si appresta a cimentarsi in una performance davanti ad un pubblico esterno di 100 persone, cui si uniranno molti detenuti ed alcuni loro familiari, in un auditorium di 400 posti ricavato all’interno del carcere, grazie alla collaborazione della dirigenza della struttura con l’associazione per MiTo Onlus. Tra gli altri progetti culturali educativi portati avanti con successo tra le mura del carcere di Opera, cui il senso di questo nuovo laboratorio musicale si riallaccia, anche il laboratorio di liuteria a suo tempo istituito da Arnoldo Mosca Mondadori.

«La nostra Costituzione afferma che la pena attribuita a cittadino, ritenuto colpevole di un delitto, deve essere orientata alla rieducazione, non deve essere "inflitta" con spirito di rivalsa o di vendetta. Il nostro è un sistema che utilizza lo strumento della detenzione, per proteggere i cittadini dagli elementi pericolosi, ma anche per permettere a chi ha commesso un delitto di intraprendere un percorso di presa di consapevolezza del male arrecato, che gli consenta di aprire degli spiragli nuovi sul mondo, che alimenti una rinata voglia di vivere senza commettere reati, che faccia innamorare della vita, attraverso la bellezza e renda chiaro quanto “convenga” vivere nella legalità», commenta Matilde Sansalone. 

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