Coppie di fatto, arriva il contratto di convivenza dal notaio
Open day il 30 settembre per presentare la novità, con cui si possono regolare i rapporti patrimoniali tra conviventi
C'è il registro delle unioni civili, a Milano e anche in altri comuni d'Italia. Ma non è sufficiente a disciplinare alcuni aspetti, come la divisione delle spese, il mantenimento, la proprietà dei beni. In mancanza di una legge nazionale che possa regolare tutto ciò, i notai stanno ora promuovendo il cosiddetto "contratto di convivenza".
E per sabato 30 novembre il consiglio notarile di Milano ha organizzato una giornata informativa per i cittadini, proprio su questo argomento. Mentre il registro comunale serve solo a farsi assegnare contributi o accedere ad alcune graduatorie, questo contratto è uno strumento molto più potente. Che va di pari passo con la diffusione costante delle "famiglie di fatto", coppie non sposate.
Poi, dal 2 dicembre, i contratti di convivenza potranno essere stipulati presso gli studi notarili d'Italia. Il comune ha dato il suo appoggio all'open day del 30 novembre, che a Milano prevede due centri informativi: l'Urban Center della galleria (9-19) e la sede del consiglio notarile in via Antonio Locatelli (9-19). All'Urban Center previsti anche due incontri pubblici, alle 11 e alle 16.
Ovviamente un contratto di convivenza può entrare nel merito soltanto della gestione patrimoniale, non della disciplina della convivenza in sé. Quindi conterrà, per esempio, criteri di partecipazione alle spese, criteri di attribuzione dei diritti di proprietà di beni acquistati in comune, criteri d'uso della casa in cui si co-abita, clausole su mantenimento e istruzione dei figli (sempre dal punto di vista patrimoniale). E' bene anche precisare che non è necessaria la consulenza di un notaio per la stipula di un contratto di convivenza.