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Cultura Duomo / Piazza della Scala

Scala, il teatro a Pereira: "Dimettiti a fine 2015"

Il nuovo sovrintendente "dimezzato" dal cda: se non accetta, verrà allontanato subito

La soluzione di mezzo per Alexander Pereira, futuro sovrintendente della Scala, finito nella bufera per le opere acquistate dal "suo" Festival di Salisburgo di cui è ancora direttore. Il consiglio d'amministrazione della fondazione ha scelto di "certificare" l'errore nell'operato dell'austriaco ma di "perdonarlo" fino a tutto il 2015, a patto che poi si dimetta. Ora la parola spetta proprio a Pereira, che dovrà far sapere se accetta o no la soluzione.

Una mezza misura? Sicuramente sì, ma forse necessaria per salvaguardare la stagione 2014/2015 e, nel contempo, l'immagine del teatro più prestigioso del mondo. La decisione del cda è stata annunciata dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che del cda è presidente, in una conferenza stampa nel pomeriggio di giovedì 15. Ma era stata presa già in mattinata. Durante la giornata, alcuni passaggi formali, ovvero lettere ai legali di Alexander Pereira.

Una contestazione degli addebiti, una diffida a un comportamento corretto e la proposta di annullare senza contenzioso il contratto per il 2016 e il 2017. Questi i passaggi formali. Ma non solo: "Ogni futura proposta di spesa - ha spiegato Pisapia - per il 2014/2015 dovrà essere preventivamente autorizzata dal cda". Un sovrintendente dimezzato.

L'unico a votare contro la decisione è stato Fiorenzo Tagliabue, il rappresentante della regione: la giunta di Roberto Maroni, fin da subito, era propensa a "licenziare" immediatamente Pereira.

E se l'interessato non dovesse accettare? In questo caso, ha proseguito Pisapia, Pereira verrebbe allontanato subito. Sicuramente con un contenzioso. Ma "saremmo in grave difficoltà a trovare un altro sovrintendente di livello".

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