Enzo Tortora a 32 anni dalla morte: serata online con Emma Bonino e altre figure storiche radicali
Evento online per ricordare il giornalista e politico Enzo Tortora, morto trentandue anni fa, il 18 maggio 1988, protagonista di uno dei casi più noti di malagiustizia in Italia. Lo organizza l'associazione milanese che porta il suo nome. In collegamento da remoto alcune figure che l'hanno conosciuto in prima perrsona e che hanno combattuto al suo fianco tante lotte politiche. L'appuntamento è per lunedì 18 maggio 2020 alle ore 20. Il dibattito sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook dell'Associazione Enzo Tortora Radicali Milano.
Alla serata parteciperanno e interverranno la sua compagna di vita Francesca Scopelliti, giornalista, già senatrice radicale dal 1994 al 2001; Emma Bonino, storica leader radicale e di +Europa, senatrice in carica, varie volte deputata, già commissario europeo e ministro del Commercio intenazionale, delle Politiche europee e degli Esteri; Gianfranco Spadaccia, senatore e deputato radicale dal 1979 al 1990, negli anni Duemila garante dei detenuti nel Comune di Roma; Lorenzo Strik Lievers, senatore e deputato radicale, docente di Storia contemporanea; e Marcello Crivellini, docente al Politecnico di Milano, deputato radicale dal 1979 al 1987.
«E' nostro compito e dovere tenere vivo il ricordo di Enzo Tortora, per lasciare alle nuove generazioni il ricordo di un uomo che ha messo in gioco la propria carriera professionale, la propria credibilità e la propria stessa vita affinché lo Stato garantisse i diritti a tutti i suoi cittadini: non per sé stesso, ma soprattutto per "coloro che parlare non possono"», si legge in una nota dell'associazione.
Chi è Enzo Tortora
Noto come autore e presentatore televisivo ("La Domenica Sportiva" e "Portobello"), Tortora fu arrestato nel 1983 con le accuse di traffico di droga e associazione camorristica, sulla base di dichiarazioni di pentiti. Nel mese di settembre del 1985 fu condannato a dieci anni di reclusione; un anno dopo fu invece riconosciuto innocente con sentenza d'appello e, nel 1987, anche dalla Cassazione.
Prima del processo di primo grado, quand'era agli arresti domiciliari, Tortora fu candidato dal Partito Radicale alle elezioni europee; eletto con mezzo milione di preferenze, fu liberato ma, quando venne condannato, si dimise dal Parlamento europeo per scontare la pena ai domiciliari. Morì un anno dopo la definitiva assoluzione, stroncato da un tumore ai polmoni; nel frattempo era tornato in tv, conducendo ancora "Portobello" e poi "Giallo".
A Enzo Tortora è intitolato un "Largo" in corso Magenta, nei pressi del Teatro Litta e dell'incrocio con via Nirone. Nel 2019 il consiglio comunale milanese ha deliberato di installare una targa in suo ricordo sulla facciata del palazzo in cui viveva, in via dei Piatti 8.