Fragility and Beauty: la Terra vista dallo spazio in mostra al Museo della Scienza
La mostra 'Fragility and Beauty - Uno sguardo alla terra con l’occhio dei satelliti' sarà visitabile al Museo della Scienza dal 16 maggio. Protagonista il tema dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile, in connessione al futuro del Pianeta.
L'esposizione, a cura di Viviana Panaccia e promossa dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), propone le più recenti immagini della Terra scattate dai satelliti. Nuove e sempre più precise immagini permettono al visitatore di intraprendere un viaggio per esplorare i luoghi più straordinari e remoti della Terra e “toccare con mano” gli aspetti più evidenti e meno conosciuti dell’ambiente e dei cambiamenti climatici.
I temi della mostra
Gli scatti dei satelliti fanno il punto sulla gravità degli effetti del surriscaldamento globale, fungendo da grido di allarme sulla fragilità della Terra. Calotte polari in fase di scioglimento, temperature in aumento e conseguente inaridimento, mancato accesso all’acqua potabile per molte popolazioni: sono solo alcuni dei drammatici effetti del cambiamento climatico che l'esposizione vuole raccontare.
Il percorso espositivo parte da un esame della rapida crescita della popolazione mondiale e mostra le regioni e le megalopoli in cui nei prossimi anni sarà più sostenuta. Con l’aiuto di un touch table, i visitatori potranno vedere in dettaglio gli impatti del sovraffollamento del Pianeta sui suoi ecosistemi, sia rispetto allo sfruttamento delle risorse naturali (acqua, foreste, terreni agricoli) che al rilascio di rifiuti ed emissioni di gas serra. Inoltre, saranno osservabili: lo stato delle calotte polari, i processi di scioglimento dei ghiacci e la situazione degli oceani.
L’esposizione si avvale di immagini e installazioni multimediali di grande suggestione e impatto visivo, che intendono sottolineare la necessità di un cambio di rotta dei processi di sviluppo dell’uomo, per una crescita sostenibile che soddisfi i suoi bisogni senza compromettere il futuro delle nuove generazioni. Una video-installazione, ispirata alla serie televisiva 'One Strange Rock' e firmata da Darrel Aronofsky per National Geographic, infine, offre l’opportunità di riflettere sul futuro del nostro Pianeta.