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Il giardino d'arcadia

Gilda Contemporary Art presenta una mostra collettiva cura di Andrea Lacarpia nel segno della natura e della rinascita.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Dal 28 maggio al 30 giugno 2020 Artisti: Andrea Barbagallo, Antonio Bardino, Marco Bettio, Daniele Carpi, Giuseppe Costa, Tamara Ferioli, Tania Fiaccadori, Matteo Gatti, Francesco Pacelli, Simone Pellegrini, Francesca Romana Pinzari, Silvia Serenari, Silvia Trappa. Un giardino fiorisce nella città che rinasce Gilda Contemporary Art presenta Il giardino d’Arcadia, mostra collettiva a cura di Andrea Lacarpia. Il progetto riunisce le opere di 13 artisti di diverse generazioni con l’intento di indagare i diversi approcci delle arti visive nei confronti di un ambito complesso e inafferrabile come quello della natura. L’attenzione di Gilda Contemporary Art per le tematiche ambientali e le sperimentazioni dell’arte contemporanea viene confermata in una mostra che pone molteplici spunti di riflessione sul rapporto tra arte e natura come parti di un unico ecosistema. In un momento di graduale ritorno alle attività nel contesto cittadino e di speranza per un superamento dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid19, Il giardino d’Arcadia diviene metafora della capacità di rinnovamento che ci viene insegnata dalla natura. Per inaugurare la mostra, il 27 maggio alle ore 19 verrà realizzata una diretta attraverso i canali social della galleria, con Cristina Gilda Artese, direttore artistico della galleria, e Andrea Lacarpia, curatore della mostra. La mostra unisce diversi mezzi espressivi, come dipinti, sculture, installazioni, elaborazioni digitali e video, messi in relazione con piante vive inserite nell’allestimento da Simone Ugolini (Orto Botanico Pervinca). La galleria diventa così un giardino in cui la vegetazione e le diverse espressioni dell’immaginario artistico convivono armoniosamente, accomunate dalla stessa energia vitale. Nelle opere in mostra il soggetto natura è declinato con modalità che vanno dalla riflessione mitico-filosofica, spesso rivolta all’individuazione di una dimensione originaria, alla costruzione di un immaginario post-naturale che ibrida forme biologiche e prodotti dell’uomo per esprimere le attuali trasformazioni nella percezione di naturale e artificiale. Il mito dell’Arcadia, luogo lontano dalle città che gli antichi greci consideravano dimora delle divinità silvestri, nella storia si è evoluto andando a simboleggiare la necessità dell’uomo di ritrovare una natura selvaggia e primigenia, tra realtà e idealizzazione. Come nei giardini d’Arcadia neoclassici, la mostra allinea sullo stesso piano narrativo l'esperienza concreta dei processi vitali e la rappresentazione visiva con cui si mette in scena un giardino immaginario. La galleria si trasforma in un “teatro della natura”, ecosistema in cui le forme e i processi biologici, tra opere d'arte e piante, possono assumere una valenza magica e trascendente perché lontane dall'esperienza quotidiana. Il paesaggio diviene mappa dell'inconscio collettivo, di cui lo spazio espositivo è espressione visiva, tra simbologie millenarie e bizzarre ibridazioni che uniscono l'uomo, le piante e gli animali alla stessa psiche collettiva.

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