'Il nome potete metterlo voi': lo spettacolo per dire stop alla violenza sulle donne
Si chiama 'Il nome potete metterlo voi' ed è lo spettacolo che andrà in scena alle 21 di venerdì 26 novembre da Factory 32, in via Watt 32 a Milano.
'Il nome potete metterlo voi' è un unico spettacolo che si svolge in 50 città italiane con la partecipazione di altrettante compagnie teatrali che hanno aderito e attrici che saranno in scena per dire con forza 'no' a ogni forma di violenza sulle donne. In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il drammaturgo Mauro Monni e l'Associazione 'Sine Qua Non' regalano un testo fresco, e al tempo stesso duro, cuore del progetto 'Una nazione, uno spettacolo'. Il tema della violenza sulle donne, infatti, è una priorità e la cultura un'arma potentissima per creare coscienza e consapevolezza.
A Milano, la Compagnia teatrale Eccentrici Dadarò propone un reading a due voci con Rossella Rapisarda, Anna Nicoli e la musica dal vivo di Marco Pagani. Arricchisce di contenuti e spunti di riflessione la presenza della psicoterapeuta Emdr Giada Maslovaric, psicologa esperta in psicologia dell'emergenza, e della Cooperativa Sociale Cerchi d'Acqua, Centro Antiviolenza che opera per contrastare la violenza alle donne. Lo spettacolo vede anche la collaborazione e il supporto del Gruppo Culturale 'I Cunta Sù'.
Contro la violenza di genere
"In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne - scrive sulla sua pagina social la psicoterapeuta Giada Maslovaric - un mio piccolo contributo a teatro in accompagnamento a un bellissimo reading a due voci, 'Il nome potete metterlo Voi'. Perché è così importante tenere alta l’attenzione sulla violenza di genere? Secondo l'ultimo report del Servizio Analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale - risalente a settembre 2021 - le violenze sulle donne e i femminicidi stanno seguendo un trend di risalita, dopo una serie di anni positivi in cui questo tipo di crimini aveva subito una battuta di arresto. I lockdown hanno drammaticamente aumentato gli episodi di violenza domestica (le chiamate al numero antiviolenza 1522 nel 2020 sono quasi raddoppiate rispetto all'anno precedente)".
"Alle 81 vittime di sesso femminile che erano state registrate da gennaio a settembre 2021 - prosegue Giada Maslovaric - ne vanno aggiunte delle altre: sono 103 allo stato attuale le donne uccise quest'anno, di cui 87 in ambito familiare/affettivo. In particolare, 60 sono state uccise dal partner o dall’ex partner. Perché usare il termine femminicidio? A fare la differenza fra omicidio e femminicidio è proprio la variante del genere: il femminicidio evidenzia tutti quegli omicidi che vengono perpetrati a danno delle donne in quanto tali. La variabile del genere è il movente dell'omicidio, la causa ultima. I numeri Istat ci indicano che la stragrande maggioranza dei casi si parla di omicidi perpetrati da uomini verso le donne. La violenza ha molte facce e manifestazioni che precedono l’escalation verso il femminicidio: psicologica, economica, fisica o sessuale. Alcuni aspetti non possono prescindere dalla cultura che le ha generate: patriarcato e maschilismo sono quindi altri due termini che entrano a pieno titolo nel dibattito sul femminicidio".
Info e prenotazioni
L'ingresso è a offerta libera. Obbligatori mascherina e greenpass. Per maggiori info e prenotazioni scrivere all'indirizzo info@glieccentricidadaro.com.