"Impressioni d'Oriente. Arte e collezionismo tra Europa e Giappone"
L’incontro tra due mondi: il Sol Levante e l’Europa erano due perfetti sconosciuti, fino all’apertura dei porti giapponesi nel 1853. Da quell’anno iniziano numerosi scambi commerciali, artistici, culturali che fanno esplodere nel Vecchio continente un profondo interesse per il Giappone. “Impressioni d’Oriente. Arte e collezionismo tra Europa e Giappone” svela, attraverso una ricca proposta di opere provenienti dall’Italia e dall’estero, la nascita e l’evoluzione di quel gusto rivolto alle arti e alle tecniche giapponesi, che prese il nome di Giapponismo.
Un periodo compreso tra la metà del XIX e l’inizio del XX secolo, caratterizzato da un’intensa curiosità, apertura e fascinazione che pervase soprattutto Italia e Francia, Paesi di riferimento dell’arte occidentale. Numerosi artisti italiani e francesi, infatti, caddero nell’incanto del Giapponismo: da De Nittis a Rodin, da Chini a Induno, da Van Gogh a Gauguin e Fantin-Latour, da Toulouse-Lautrec a Monet per citare solo alcuni dei maestri del tempo che presero spunto dagli artisti nipponici per elaborare le loro teorie artistiche. Le circa 170 opere presenti in mostra, tra dipinti, stampe, sculture e oggetti di arredo provenienti da musei e collezionisti privati, testimoniano questa epoca del tutto particolare.