La comunicazione nell'emergenza covid-19: cosa è andato storto?
Da un punto di vista psicologico, la comunicazione legata al COVID-19 può essere riassunta in tre parole: eccesso (quantità esagerata di contenuti, non sempre corretti), sfiducia (carenza di vettori organizzativi rispetto all’affidabilità delle informazioni), paralisi temporale (estrema difficoltà nello sviluppare interpretazioni di tipo prospettico, orientate al medio e lungo termine). I molti limiti, in qualità e quantità, della comunicazione hanno contribuito a minare le capacità psichiche e la salute mentale delle persone, in quanto potenziali amplificatori di angoscia, panico, senso di smarrimento e assenza di speranza.
Da queste considerazioni muove l’incontro “Cosa è andato storto? La comunicazione nell’emergenza Covid-19” che martedi 9 giugno darà il via alla nuova stagione culturale della Casa della Psicologia, che avrà come tema “Il mondo dopo. Ripensare nuove geografie umane e sociali” e andrà ad approfondire i cambiamenti che la pandemia COVID-19 ha prodotto su tanti aspetti della vita personale e collettiva.
Fondata nel 2015 nel cuore di Milano dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia, la Casa della Psicologia è uno spazio culturale permanente, un luogo fisico di incontro e pensiero, ma soprattutto un simbolo del modo in cui l’Ordine interpreta il proprio ruolo di rappresentanza e promozione del sapere psicologico.
Alla serata dedicata alla comunicazione, con inizio alle ore 21, interverranno Paolo Moderato, psicologo e docente all’Università IULM di Milano, la scrittrice e consulente Annamaria Testa e il giornalista Gianmarco Bachi, con la moderazione di Anna Giulia Curti, membro del Comitato Scientifico della Casa della Psicologia.
L’incontro è accessibile gratuitamente online. Per partecipare è necessario iscriversi sul sito www.opl.it e seguire le indicazioni per accedere allo streaming online.