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Le forme dell’invisibile. Pittura, grafica e fotografia | A cura di Chiara Gatti

Open Day, sabato 6 ottobre 2018 - via Turati 27, Milano | ore 10-19 | CorsiArte per Deutsche Bank “L'essenziale è invisibile agli occhi” (Antoine de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe) Lucio Fontana, Cy Twombly, Mario Merz, Georg Baselitz sono tra gli artisti di fama internazionale della collezione d'arte di Deutsche Bank protagonisti della mostra “Le forme dell’invisibile”, l'esposizione organizzata da CorsiArte per l’apertura straordinaria al pubblico della Collezione d’arte contemporanea della sezione italiana di Deutsche Bank Collection.Un percorso inedito, tra pittura, grafica e fotografia, volto a svelare attraverso una lettura del segno, del gesto e del colore le immagini evocative, dunque non immediatamente percepibili, delle opere astratte. Acuire la vista e concentrarsi sull'analisi delle forme permetterà al visitatore di capire come artisti con linguaggi distanti possano raccontare, in fondo, le stesse intime attitudini.Per l’occasione, saranno esposte anche opere provenienti dalla sede di Milano-Bicocca e saranno visibili numerosi inediti.Programma della giornataCollezione d’Arte contemporanea di Deutsche Bank in Italiavia Turati 27, MilanoApertura mostra al pubblico Sabato 6 ottobre, ore 10-19Ingresso libero previa registrazionetel. 331 779 7523db.openday@corsiarte.itGuide esperte a disposizione del pubblicoCome raggiungere Deutsche Bank in via Turati, 27 – MilanoM3, Turati | M3, Repubblica | Tram 1, Donegani-Moscova | Tram 9, 33, Repubblica Per saperne di più www.corsiarte.it

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Lucio Fontana, Cy Twombly, Mario Merz, Georg Baselitz sono tra gli artisti di fama internazionale della collezione d'arte di Deutsche Bank protagonisti di “Le forme dell’invisibile”, l'esposizione organizzata da CorsiArte che, per il quinto anno consecutivo, cura l’apertura straordinaria al pubblico della Collezione d’arte contemporanea della sezione italiana di Deutsche Bank Collection. L’esposizione si terrà sabato 6 ottobre 2018, presso la sede di Deutsche Bank Italia a Milano, via Turati 27, nell'ambito della manifestazione nazionale “Invito a Palazzo” organizzata da ABI. In questa occasione si riaprono le porte della sede milanese, sita nel cuore della città. Il palazzo disegnato negli anni Sessanta da Ermenegildo ed Eugenio Soncini, oggetto di una profonda ristrutturazione, rappresenta oggi un modello d’avanguardia per i suoi allestimenti tecnologici ed eco-sostenibili. Guide esperte condurranno i visitatori in un percorso tematico, attraverso una delle più grandi e interessanti collezioni d’arte contemporanea d’Italia normalmente non accessibile al pubblico, alla scoperta dell’Art Work, il programma artistico di Deutsche Bank volto a favorire la fruizione dell'arte nel luogo di lavoro. La mostra per l’occasione si arricchisce di numerose opere provenienti dalla sede di Milano-Bicocca e di alcuni inediti. Il tema ispiratore per questa nuova edizione dell'Open Day di Deutsche Bank, Le forme dell'invisibile, svela gli umori e l'anima che si celano dietro opere astratte, nella ricerca del segno, del gesto o del colore creatori di immagini evocative, forme della mente che affiorano dalla materia o dall'ombra, dai profili geometrici o dai ritmi liberi, apparentemente incontrollati. Parvenze, impressioni, sagome traducono in oggetto visibile un'idea impalpabile, avvicinandola ai nostri sensi e alla nostra percezione. Se l'arte è davvero un tentativo di incarnare i moti invisibili, lo scopo di questo percorso è mostrare quanto ogni singola immagine possa essere letta come una tappa di un viaggio verso l'inconscio, e ritorno. Come se ogni punto, traccia, ritmo, geometria, potesse riassumere in sé un concetto più ampio e complesso. La scelta di riunire secondo categorie formali i nomi degli artisti e le loro opere aiuterà meglio a svelare affinità, “passaggi di stato” (dal reale all'astratto, dalla visione alla sintesi e viceversa) e, soprattutto, spinte intestine dalle radici quasi antropologiche. Acuire la vista e concentrarsi sull'analisi delle forme permetterà al visitatore di capire come artisti con linguaggi distanti possano raccontare, in fondo, le stesse intime attitudini. Il pubblico è invitato dunque a compiere un piccolo ma coraggioso esercizio di lettura a caccia di sentimenti condivisi, nascosti fra segni allegorici. CorsiArte è responsabile del coordinamento scientifico e curatore dell’evento insieme alla storica dell’arte e curatrice indipendente Chiara Gatti, docente della scuola. L’adesione al progetto “Guida per un giorno”, sostenuto con l’ausilio degli Uffici scolastici regionali, consente a CorsiArte di intraprendere un percorso didattico e di formazione professionale a favore di studenti delle scuole superiori che guideranno il giovane pubblico in visita alla mostra. Estratti dal testo critico […] Come diceva il Piccolo Principe di Saint-Exupéry “L'essenziale è invisibile agli occhi”. La storia dell'arte, dalla notte dei tempi fino ad oggi, dalle culture arcaiche avanti sino ai maestri di ultima generazione, ha spesso interpretato il ruolo delle immagini come una visualizzazione dell'altrove, la proiezione in superficie di una dimensione inconscia. Certi gesti, certi segni, certi moduli, certi linguaggi portano a galla pulsioni di un'anima segreta. Dunque ecco l'accostamento tra la fotografia di Günther Förg (1952-2013), la scalinata di Villa Malaparte a Capri, e l'aquila capovolta (Adler) nella china del grande Georg Baselitz (1938) condividere la stessa composizione, il senso di ascesa, la vertigine, il bianco e nero totale. Quello che colpisce è la persistenza della forma in due immagini apparentemente lontane, issate tuttavia su un identico tracciato sotterraneo che mantiene la gabbia visuale circoscritta alla forma geometrica di un rettangolo sebbene, in un caso, la forma stessa si presenti rigorosa, nell'altro caso, sfumata e liquida nei vapori della gouache. Lo stesso passaggio di stato, dal figurativo all'astratto, si nota nella seconda coppia virtuosa, lo scatto (Non si fa in tempo ad avere paura) di Andreoni (1961) e Fortugno (1963) e l'acquatinta di Mario Merz (1925-2003) maestro dell'arte povera italiana, legati da una spirale, un tunnel, un varco oscuro; scenari inquieti, fuoriusciti dal loro immaginario segreto, si sono concretizzati in forme simili, dal linguaggio differente, ma con la stessa energia centripeta. Tali affinità elettive guidano la visita alla collezione che, da questi primi esempi ideali, si dipana attraverso altri dialoghi, laddove fotografie o grafiche spartiscono moti, slanci, implosioni ed esplosioni. La foto storica di Gabriele Basilico (1944-2013) tratta dal ciclo “Milano, Ritratti di Fabbriche” vive su un ritmo ascendente di verticali pulite che lo stesso Förg insegue nella sua Colonia Marina di Chiavari, mentre Gerhard Merz (1947), minimalista razionale, sintetizza l'andamento verticale in un unico gesto lineare e in un codice primario, la retta stessa. L'esercizio del vedere, del cercare analogie fra linguaggi apparentemente distanti, aiuta dunque l'occhio a scorrere da una grande acquaforte (Figura che guarda fuori) di Sandro Chia (1946), capofila della Transavanguardia italiana, che ritrae un uomo di spalle affacciato su un paesaggio informale, verso le costellazioni segniche di Baselitz (22 Farbige Radierungen); le une sono un distillato delle altre, una zoomata audace dentro la materia che vibra di cellule, un microcosmo cui l'uomo guarda come a un paesaggio dello spirito. Approdando a Lucio Fontana (1899-1968), modello e padre nobile di questo tuffo nell'altrove, il percorso tocca un gioco dialettico quando si affronta la raffigurazione del nucleo, forma esatta e simbolica. Si pensi alla sua valenza metaforica di organismo unicellulare, al concetto di nocciolo, bulbo, principio fecondo pronto ad allargarsi verso dimensioni astrali. Dal microscopico all'immenso. Qui, l'invisibile è ciò che si nasconde nei meandri della materia, ma anche quello che dista anni luce dalla nostra conoscenza. L'ossessione degli artisti del Novecento è stata, nella maggior parte dei casi, quella di trovare forme per sopperire alle lacune della scienza e figurarsi situazioni al di là della realtà sensibile. Lo spiegano i microrganismi di David Casini (1973), le rose di Alba D’Urbano (1955) (Rosa Binaria) hanno la stessa energia implosa catturata da Fontana o da Cy Twombly (1929-2011) nella serie di litografie Natural History, Part II: Some trees of Italy. Sono nuclei instabili, soggetti alle leggi di una fisica sconosciuta. Con la grande litografia di Jannis Kounellis (1936-2017) o la tecnica mista di Mimmo Paladino (1948) accostate a una gouache di Florin Kompatscher (1960), lo sguardo del pubblico (a questo punto ben allenato nell'esercizio del vedere...) coglierà affinità di stile nello scatto repentino del gesto, nello straordinario istinto grafico di tre maestri molto diversi eppure ugualmente convinti di una cosa: scegliere simboli per esprimere le tensioni dello spirito, i pensieri inafferrabili, impressioni e memorie cui dare forma e sostanza. Mostra a cura di Chiara Gatti | Storica e critica dell’arte, è specialista di scultura e di grafica moderne e contemporanee. Scrive per le pagine del quotidiano «La Repubblica». Ha curato testi critici dedicati, fra gli altri, all'opera di Manet, Wildt, Amisani, Bucci, Rouault, Boccioni e le donne futuriste, Mirò, Carrà, Giacometti, Melotti, Baj, Ferroni, Lai. Ha pubblicato il saggio Dentro la cornice, dedicato al sistema dell'arte contemporanea, al fianco di Enrico De Pascale (Mondadori 2008), e Insolite natività (Interlinea 2012). Ha curato il volume La Milano scolpita da Leone Lodi (Officina Libraria 2015). Con Lea Vergine ha scritto L'arte non è faccenda di persone perbene (Rizzoli 2016). È autrice anche di Arte? Non mi faccia ridere. La critica d'arte secondo il disegnatore umorista, curato con Francesco Botter (Officina Libraria 2017). Progetto e coordinamento scientifico di CorsiArte antiquaria, moderna, contemporanea | Dal 1994 è l’unica scuola italiana di qualificazione professionale in tutti i settori della storia dell’arte antica, moderna e contemporanea, dalla pittura alle arti decorative: mobili, design, fotografia, ceramica, argenti, gioielli, vetri, tappeti e arti tessili. La scuola propone un percorso culturale completo, strutturato e sistematico che porta alla formazione di diverse figure professionali nel campo dell’arte, fornendo un patrimonio di conoscenze storico-artistiche e tecnico-diagnostiche unico nel suo genere. In questi ultimi anni ha ampliato il campo d’azione mettendo a disposizione il suo know-how per la realizzazione di mostre d’arte, dal progetto al coordinamento scientifico alla comunicazione. www.corsiarte.it Guide specializzate Andrea Barbagallo Alessandra Galbusera Gianluca Gramolazzi Luca Rotondo Martina Sacchi Guide per un giorno Margherita Villa, Andrea Sanguineti, Lucia Bottero Emma Roncoroni, Vittorio Giargiana, Carolina Du Chene studenti del Liceo Artistico paritario Istituto Orsoline di San Carlo, via Lanzone 53, Milano | www.artisticorsoline.it Sponsor tecnici BIG Broker Insurance Group - CiaccioArte | Broker assicurativo specializzato in coperture per opere d’arte. Grazie a un’esperienza ventennale è diventato oggi uno dei principali player italiani del settore: è partner assicurativo di centinaia di mercanti d’arte e collezionisti privati per tutelare opere d’arte e beni pregiati di ogni tipo. Oltre la metà delle maggiori case d’aste italiane si affidano alla sua consulenza. È inoltre particolarmente attivo nella copertura e sponsorizzazione di eventi culturali. I contratti, che assistono diverse realtà del settore sia commerciali sia private o pubbliche, sono studiati al fine di avere le più ampie garanzie ed estensioni reperibili sul mercato assicurativo specifiche per il mondo dell’arte. | www.brokerinsurancegroup.com Di Mano in Mano | Da anni si occupa di antiquariato, modernariato, arte e design. L’efficienza imprenditoriale si intreccia alla responsabilità sociale, con un sostegno concreto a chi si trova escluso da mondo del lavoro, attraverso inserimenti lavorativi e percorsi di formazione professionale promossi in collaborazione con enti pubblici e privati. Di Mano in Mano riserva una particolare attenzione al recupero e alla valorizzazione dei mestieri d’arte. | www.dimanoinmano.it/it

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