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Mercatino enogastronomico: il 29 marzo a Morimondo e a Certosa di Pavia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Doppio appuntamento con le tipicità pavesi, dell'Oltrepo e della Lomellina domenica 29 Marzo: turisti, foodies e enogastronauti avranno la possibilità di conoscere, degustare e acquistare il meglio della food valley pavese. Un atlante ed una vetrina del gusto che dà appuntamento in luoghi di straordinaria bellezza, sulla Strada delle Abbazie dove possiamo trovare un gioiello del gotico lombardo quale la Certosa di Pavia e del romanico ben rappresentato a Morimondo.

Nell'ultima domenica di Marzo la manifestazione si terrà nella sua consueta sede di fronte al complesso abbaziale a pochi chilometri da Pavia: oltre che i produttori di tipicità ed eccellenze, nell'appuntamento del 29 Marzo turisti e golosi troveranno anche le creazioni degli hobbisti. A Morimondo invece il Mercatino si presenterà nella sua versione classica, con banchi d'assaggi e d'acquisto del meglio della produzione enogastronomica della food valley che si estende tra le province di Pavia, Milano, Piacenza ed Alessandria.

Varzi DOP (prodotto con l'utilizzo del filetto che è la parte più pregiata del maiale), salame d'oca di Mortara IGP, pregiata produzione lomellina. E poi specialità casearie di latte vaccino e per quanti tengono d'occhio il tasso di colesterolo, anche di pecora e capra del vicino Monferrato. Non mancheranno poi i prosciutti ed il paté di fegato d'oca della Lomellina, vini DOC dell'Oltrepo Pavese e del Monferrato, formaggi tipici, riso del Pavese, miele, funghi, il pane in tutte le sue declinazioni, le dolci offelle di Parona, succhi di frutta e salse, la birra artigianale, grappe, digestivi, liquori e creme per torte e gelati, il pane in tutte le sue gustose varianti e preparazioni. Le buone forchette in viaggio troveranno anche la pasta fresca del Laboratorio Artigianale del Carcere di Monza. Da Mornico Losana poi lo zafferano della fattoria La Robinia che porterà anche topinambur, la cipolla bianca e la rossa dolcissima di Breme e, curiosa novità ancora poco conosciuta, l' arancio trifogliato o ponciro che deidratato e triturato si può utilizzare come spezia per insaporire carne, pesce e dolci. L'arancio trifogliato o ponciro contiene sostanze necessarie e di utilizzo terapeutico per il corpo umano (le vitamine B1, B2, B3, C, PP, l' acido citrico, l' acido tartarico, malico, fruttosio, sali minerali, oligoelementi). E poi, i prodotti di gastronomia storica, basati su ricette dell'antichità (Greci e Romani, Medio Evo e Rinascimento) quali salse basate su ricette della Roma antica (Apicio, Catone, 1 sec. d. C.), un formaggio secondo la ricetta di Columella (1 sec. d. C.), idromele, la bevanda della maga Circe (una birra aromatizzata al miele), altre birre di ispirazione medievale, un vino al miele (quello bevuto dai senatori romani), dolci di tradizione ebraica risalenti al 1600, il pane dell'antica Pompei e uno dell'antica Grecia.

La Certosa di Pavia è facilmente e rapidamente raggiungibile anche in treno da Milano con comodi treni Regionali (uno ogni ora). E se le condizioni meteorologiche lo consentono anche in bicicletta da Milano, magari seguendo il cammino di Sant'Agostino: una trentina di chilometri da Milano (linea 2 della metropolitana, fermata Romolo o Abbiategrasso, https://www.piste-ciclabili.com/itinerari/15-milano-pavia-lungo-il-naviglio-pavese). Dichiarata monumento nazionale italiano nel 1866 diventando così proprietà del Regno d'Italia, la Certosa di Pavia fu eretta a partire dal 1396 per volere di Gian Galeazzo Visconti come sacello funebre della famiglia; il monastero fu ultimato nel 1452 e la chiesa nel 1473. La facciata venne realizzata successivamente dai fratelli Mantegazza e da Giovanni Antonio Amadeo (la parte inferiore) e da Lombardo nel XVI secolo (la parte superiore).

L'Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da "mora", parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l'austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l'opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L'esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi
romanico-lombardi. La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L'interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare.Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all'intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.

Mercatino Enogastronomico della Certosa

29 Marzo 2015

Dalle 9 alle 18

Via del Monumento, Certosa di Pavia (Pv)

29 Marzo 2015

Dalle 9 alle 18

Corte dei Cistercensi, Morimondo (Mi)

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