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Mito e scultura contemporanea, nella doppia personale di Loriano Aiazzi e Sergio Monari

Dal 4 al 26 ottobre, presso lo Spazio Mostre della Regione, le sculture dei due artisti proporranno un inedito dialogo sulla complessità e l'attualità del Mito, fra suggestioni letterarie e problematiche contemporanee.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Verrà inaugurata giovedì 4 ottobre alle ore 17,30, la doppia personale di scultura di Loriano Aiazzi e Sergio Monari, realizzata in collaborazione con la Regione Lombardia e patrocinata dal Comune di Milano. Un dialogo sul Mito, è stata pensata dal curatore Niccolò Lucarelli come un racconto per immagini dall’Età Arcaica alla Grecia Classica - nella rilettura estetica che ne hanno dato gli scultori -, con l’intento però di ricercare l’attualità concettuale del Mito, di innescare una riflessione sulle emozioni universali dell’umanità. Fermare l’attenzione sul Mito significa guardare la realtà con sguardo che sappia andare oltre l’apparenza; significa liberarsi degli orpelli chiassosi dai quali la nostra mente è ormai quotidianamente intasata, e immergersi in quell’universo di lùpe kai èdoné, dolore e piacere, Eros e Thanatos; e seguendolo e interpretandolo, anche Aiazzi e Monari danno forma al loro personale universo di queste antitesi necessarie all’esistenza umana, antitesi creatrici di febbrili entusiasmi, angoscia, armonia e tensione. Una tensione che ricorre nella linea sobria e sinuosa di Aiazzi, così come nel tratto drammatico e cesellato di Monari. Se la scultura di quest’ultimo ha carattere narrativo e richiede una lettura più attenta, quella di Aiazzi si contraddistingue per la solennità quasi ieratica, che dal racconto la sposta verso la dimensione del simbolo, del quale ne riscopre la valenza di strumento che, nella sua immediatezza sensibile, già contiene il significato di ciò che intende esprimere, e pertanto è sospeso fra la dimensione visibile terrena e quella invisibile divina. Un approccio di derivazione neoplatonica, che lascia in secondo piano la storia e la “mediazione mondana” nel rapporto fra l’umanità e il divino. Questa non è propriamente una mostra sul sacro, tuttavia indaga, almeno in parte, quanto di esso può ritrovarsi nell’individuo, che da questa dimensione non ha mai potuto prescindere. Dall’altro lato, stante l’atmosfera secolare che caratterizza alcune delle sculture di Monari, la mostra si concentra su aspetti e dinamiche della vita quotidiana che nel corso dei millenni sono rimasti pressoché immutati: avidità, pulsioni sessuali, mistificazioni, hanno sempre fatto parte dell’agire umano. Aiazzi e Monari vantano una lunga carriera di respiro sia nazionale sia internazionale, con personali e collettive in musei, gallerie e sedi istituzionali, dagli Istituti di Cultura alle Regioni, e la partecipazione alla Biennale di Venezia del 2011. La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 26 ottobre presso lo Spazio Mostre della Regione, in Piazzale delle Città di Lombardia, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 18.

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