'Storie dagli antipodi': al Pac la più grande mostra d'arte mai realizzata sull'Australia
Al Padiglione d'arte contemporanea di Milano arriva 'Australia. Storie dagli Antipodi', la più ampia ricognizione sull'arte australiana mai realizzata fuori dal continente. L'appuntamento con 32 artisti e le loro opere è dal 17 dicembre al 9 febbraio 2020.
La mostra
La mostra, a cura di Eugenio Viola, si presenta come un viaggio all'interno del panorama multiculturale dell’arte contemporanea australiana, influenzato da storie personali, lingue, origini etniche, religioni e tradizioni eterogenee: dagli artisti afferenti alle molte culture aborigene e ‘First Nations’, a quelli che sono arrivati dal Pacifico, dall’Europa, dai paesi asiatici e dalle Americhe. Per molti di loro la diversità culturale, nonché le loro origini storiche e culturali, costituiscono un paradigma privilegiato di ricerca, uno strumento linguistico ed esistenziale che informa profondamente la teoria e la pratica del loro lavoro.
L'obiettivo del progetto espositivo è prendere le distanze da qualsiasi stereotipo legato all'Autralia, mettendo invece in luce le connessioni e la continuità con questo Paese. Ad aspettare il pubblico opere che vanno dagli anni '70 a oggi, realizzate da artisti iconici o emergenti, tra cui tele, installazioni, video, disegni, foto, performance e sculture, oltre ad alcuni interventi site specific ideati appositamente per la mostra.
Gli eventi collaterali
L'apertura della mostra sarà inoltre animata dalle live performance di Mike Parr (16 dicembre ore 19) e di Marco Fusinato (17 dicembre ore 15-21), e dalla proiezione del film 'Terror Nullius' del collettivo Soda Jerk, per la prima volta in Italia grazie alla collaborazione con il Museo Interattivo del Cinema di Milano (18 dicembre ore 20:30). A gennaio il Pac ospiterà invece due lavori partecipativi dell’artista australiano Stuart Ringholt che esplora la funzione sociale dell’arte attraverso workshop collaborativi: per la prima volta in Italia il 'Naturist Tour' (18 gennaio ore 20:30) che consiste in una visita guidata alla mostra dove l’artista e i partecipanti saranno nudi per riscoprire la relazione dello spettatore con l’architettura e l’opera d’arte, e due 'Anger Workshops' (16 gennaio h 18 e 20), nei quali i partecipanti guidati dall’artista impareranno semplici tecniche per esprimere lo stress e la rabbia.