rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Eventi Castello / Piazza Castello

Castello Sforzesco, inaugurata la mostra Atomo Luce Energia

La mostra, gratuita, raccoglie 55 opere pittoriche di Renzo Bergamo (1934 - 2004), a più di trent'anni dalla sua ultima esposizione nel capoluogo lombardo

Inuagurata martedì nelle sale Panoramiche del Castello Sforzesco di Milano la mostra Atomo Luce Energia, che raccoglie 55 opere pittoriche di Renzo Bergamo (1934 – 2004), a più di trent’anni dalla sua ultima esposizione nel capoluogo lombardo e prima del suo definitivo abbandono del circuito pubblico. La mostra, promossa dal Comune di Milano – Cultura, Moda, Design, Castello Sforzesco e Palazzo Reale insieme all’Associazione Renzo Bergamo per l’Arte e la Scienza, è a cura di Claudio Cerritelli, Giulio Giorello, Simona Morini e rimarrà aperta, a ingresso gratuito, fino al 17 marzo 2013.   

All’interno delle Sale Panoramiche del Castello Sforzesco, Atomo Luce Energia esplora l’eclettismo della prolifica produzione artistica di Renzo Bergamo, attraverso un’accurata selezione di opere, facenti parte di cinque dei sette periodi che scandirono la sua vita. Il segno, l’energia e la forte tensione caratterizzano tutti i suoi lavori, in una sintesi moderna che descrive una nuova mitologia. 

Fin dai primi anni ’60 la pittura di Bergamo crea un mondo che anticipa immagini e concetti come le esplosioni cosmiche, gli scontri tra particelle, la genesi delle galassie, la forma delle cellule, secondo una sua personalissima visione del Cosmo che attraversa differenti fasi di ricerca - dal figurale all’astratto e dall’astratto al figurale - mescolando assieme materiali e tecniche - dall’acquarello alla china, dall’acrilico all’olio - accomunate da una fortissima tensione immaginativa. Chi osserva i suoi quadri non può non ricordare “Le Cosmicomiche”, “Le città invisibili”, “Ti con zero” di Italo Calvino, i cui racconti, proprio come le opere di Renzo Bergamo, pongono le basi di un rapporto più intenso tra creatività artistica e metodo scientifico.

“Cercare, cercare cercare cercare e poi cercare” scriveva l’artista in uno dei tanti fogli su cui annotava i suoi pensieri, da cui nascevano le forme che faceva letteralmente esplodere nei suoi lavori. Come dice Simona Morini, professore associato di Teoria delle decisioni e dei giochi: “Davanti ai suoi quadri sembra che qualcuno abbia tolto l’audio. Tutti i sensi sono chiamati in causa. Verrebbe perfino voglia di sentire dei sapori. Non ci sono cose, c’è solo luce, energia, materia, numeri, come lo zero e il Pi greco”.  

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Castello Sforzesco, inaugurata la mostra Atomo Luce Energia

MilanoToday è in caricamento