Luogo Sensibile, la nuova mostra dell'artista Silvia Ciaccio
Da a novembre a Milano arriva la mostra Luogo Sensibile, la nuova mostra della giovane artista Silvia Ciaccio, curata da Luca Zuccala.
L'esposizione
L'esposizione si snoda attraverso l'intera parabola poetica dell'artista (2016 - 2020), un percorso artistico, che si riverbera negli spazi di Via Santa Marta, caratterizzato da una profonda ricerca filosofica e dalla sperimentazione di diversi materiali. Carte veline, fogli da stampa, superfici di acciaio corten rappresentano quel luogo sensibile – percepito e vissuto attraverso i sensi – che si situa nello spazio liminare tra cielo e terra, luogo di struggenti nostalgie, di ricerca di senso, luogo del cuore e dell’anima.
Le superfici pittoriche diventano così paesaggi interiori, attraversati dal vento e abitati da atmosfere astratte. Lo sguardo libero e sognante apre varchi e fessure verso l’infinito, oltrepassando le ferite del cammino che ancora segnano le carte.
La natura stessa dei materiali è estremamente evocativa: la trasparenza e l’apparente fragilità della carta velina, la natura grezza e semplice della carta da pacco, la solidità dell’acciaio corten, materiale vivo e cangiante fino a quando, arrivato ad un certo stadio della sua vita, fissa in un istante il suo processo di ossidazione.
L’artista è profondamente attratta dalla natura onirica del colore - “Il mondo è per me colore prima di essere cosa”, afferma – e ne indaga la composizione: l’essenza liquida e leggera dell’acquerello, la componente materica e corposa dei colori ad olio, la lucentezza delle tempere, la pienezza dei colori acrilici.
La poetica di Silvia Ciaccio
La poetica di Silvia Ciaccio si esprime attraverso il linguaggio della natura: aria, acqua, vento e luce invadono i luoghi pittorici. L’artista va alla ricerca dell’origine delle cose facendo uso di una “pittura diretta”: rarissimo l’uso del pennello, le dita della mano, intinte nel colore, sfiorano le carte lasciando tracce di un vissuto personale e universale.
Affascinata dalle letture sognanti e poetiche di Gaston Bachelard, l’artista raccoglie sui fogli le tracce delle sue rêverie, trattenendo sulla terra una profonda nostalgia del cielo.
La dimensione celeste permea spazio e tempo nel lavoro dell’artista tracciando sentieri di immaterialità in cui il colore diventa traccia dell’invisibile.
La pittura di Silvia Ciaccio è costantemente accompagnata dalla parola di una mano pensante sulla propria arte e sul lavoro di artisti con i quali nasce un silenzioso e intenso dialogo. La riflessione linguistica accompagna la sensibilità pittorica in una consonanza profonda e ricca di senso.
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 su appuntamento.
Per appuntamenti:
Silvia Ciaccio
333.6781784, silviaciaccio@hotmail.it
Maria Pia Ciaccio
338.6284529, robertociaccio@hotmail.com