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Alla Fabbrica del Vapore la mostra “You will find me if you want me in the garden”

L’esposizione fa parte della terza edizione di “Vapore d’Estate”

Giovedì alle ore 18.30 si inaugura in Fabbrica del Vapore la mostra “You will find me if you want me in the garden”, progetto di punta della rassegna “Vapore d’estate” e frutto del lavoro sinergico di Studio Azzurro, Careof, Ariella Vidach-Aiep, Fattoria Vittadini e mdi ensemble, concretizzatosi oggi in un progetto artistico e curatoriale collettivo e unitario.

L’esposizione fa parte della terza edizione di “Vapore d’Estate”, rassegna sostenuta nella sua realizzazione dal Comune di Milano nell’ambito del progetto “Spazi al Talento” e del palinsesto culturale cittadino “Milano è Viva”, e abiterà diversi spazi di Fabbrica, al chiuso e all’aperto, snodandosi tra concerti, proiezioni, spettacoli e performance, mostre e attività dedicate al pubblico più giovane.

“Fabbrica del Vapore è uno spazio pubblico prezioso per la città - afferma l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi -. La sua missione è quella di essere un luogo aperto e permeabile, un laboratorio per lo sviluppo e la valorizzazione della creatività, che costituisca uno stimolo e un banco di prova per le generazioni più giovani”. “Ora - prosegue l’assessore - vogliamo potenziare la funzione di Fabbrica come incubatore di nuovi progetti culturali sempre più innovativi, offrendo anche attività e servizi di formazione, e valorizzando economicamente i suoi spazi per investire in nuovi progetti a sostegno della creatività giovanile. Per questo abbiamo scelto Alessandro Bollo come project manager per traghettare Fabbrica del Vapore verso le nuove sfide: una nuova organizzazione e un’attenta riqualificazione del centro culturale”.

Alessandro Bollo è infatti stato nominato oggi, a seguito di una selezione pubblica, Project Manager Senior di Fabbrica del Vapore con l’incarico di elaborare un modello gestionale tecnico-finanziario a supporto della nuova organizzazione e riqualificazione del centro.

La mostra in Cattedrale

Il titolo della mostra “You will find me if you want me in the garden” prende ispirazione da un brano del gruppo industrial Einsturzende Neubauten che da sempre ha sviluppato una riflessione sul rapporto tra uomo, tecnologie e dimensione poetica. Il giardino diviene in Fabbrica del Vapore metafora della scoperta del lavoro invisibile ma costante che si nasconde nella creazione artistica e invito ad alimentare un percorso multiforme in continua evoluzione.

La mostra è concepita come un formato espanso: non solo percorso espositivo, ma habitat transumano, giardino interspecie infestante, dinamico, paesaggio di transizione dove si pratica un incontro permanente e pervadente tra dentro e fuori, tra organico e inorganico, tra corpi e tecnologia. Ma sarà anche un luogo attraversabile dalla comunità, da simposi, incontri, performance, lasciando volutamente il grande spazio di Cattedrale aperto a quel “parlamento dei corpi” che nei mesi andrà a occupare lo spazio espositivo.

I tre grandi paracadute rovesciati de “Il soffio sull’angelo” di Studio Azzurro galleggiano, popolati di corpi proiettati che reagiscono al soffio dei visitatori. Sotto questo scenario di corpi sensibili elettronici, si muovono i corpi dei performer del progetto “Dieci giardini da non perdere” di Ariella Vidach-AiEP, in dialogo con il trittico video proposto da Careof che, a partire dal proprio Archivio, mostra opere di Francesco Bertocco, Fatima Bianchi, Elisa Caldana, Daniele Costa, Irene Dionisio, Elisabetta Falanga, Roberto Fassone, Giovanni Giaretta, Miriam Gili, Mati Jhurry, Jacopo Miliani, Alessandro Sambini, Elisa Strinna, Natalia Trejbalova. Completano la mostra i corpi cavi, di creta, dell’installazione sonora di mdi ensemble “Omaggio ad Alvin Lucier”, grande protagonista della scena musicale sperimentale, recentemente scomparso, e la mostra fotografica “FeMale” di Fragile Artists proposta da Fattoria Vittadini.

Durante i giorni dell’inaugurazione sono inoltre previste performance e interventi in collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Il percorso, a cura di Marta Bianchi, Laura Marcolini, Maria Paola Zedda, nasce dalla specificità dello spazio e dialoga con il più ampio programma della rassegna Vapore d’estate, creando continuità con il Piazzale e facendo di Cattedrale uno spazio poroso e permeabile con quanto si sviluppa all’esterno e nelle sedi dei laboratori.

Si innesta nel progetto anche il contributo di Viafarini, che da anni lavora nel sostegno della creatività giovanile, con la performance “Jerusalem Delivered” di Pól McLernon ispirata alla installazione-happening “Empty Words” che Cage presentò nel 1977 a Milano, fruibile dalle 18 presso l’Archivio. Nella stessa occasione sarà inoltre possibile visitare Viafarini, aperto per la mostra conclusiva del ciclo di residenza VIR Viafarini-in-residence. L’evento coinvolge anche gli studi d’artista in via Carlo Farini 35 e caratterizza da 14 anni l’attività di Associazione Viafarini.

Il programma

  • dalle 11.00 alle 21.00 @ Archivio Viafarini – Edificio Messina 1° piano Open Studio;
  • dalle ore 18 alle 21 @ Archivio Viafarini – Edificio Messina 1° piano performance Jerusalem Delivered a cura di Pól McLernon;
  • ore 18.30 @ Cattedrale Vernissage “You will find me if you want me in the garden”;
  • ore 19.00: performance FeMale a cura di FragileArtists;
  • ore 19.30: performance “Dieci giardini da non perdere” a cura di Ariella Vidach – AiEP;
  • ore 20.00: performance degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera, con la supervisione di Ariella Vidach.
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