Mostra su Piero Manzoni "1933-1963" a Palazzo Reale a Milano
Milano è stata la città di Manzoni, il luogo dove ha operato da protagonista della stagione di maggior fervore del secondo dopoguerra, ponendosi a fianco di un maestro come Lucio Fontana e agendo da referente primario della neoavanguardia europea, tra la Francia di Yves Klein e la Germania del gruppo Zero, l’Olanda del gruppo Nul e la dimensione cosmopolita di Nouvelle Tendance.
Mezzo secolo è trascorso dalla sua scomparsa precoce e oggi il riconoscimento internazionale di Manzoni è un fatto compiuto. Per questo Milano ha deciso di dedicargli un mostra, la più importante mai realizzata in città dalla sua morte, che ne documenti il percorso in tutta la sua ampiezza e ricchezza problematica attraverso la presentazione di circa 100 opere che rendono conto della sua intera parabola artistica.
Genialmente radicale, Manzoni viene raccontato dagli esordi in area postinformale alla concezione degli Achromes, dalle Linee alle Impronte, dal Fiato alla Merda d’artista, dal coinvolgimento del corpo fisico vivente nell’opera alla dimensione totalizzante dell’esperienza estetica di progetti come il Placentarium.
Un ampio apparato di materiali documentari originali, manifesti, fotografie, cataloghi, lettere integrerà il percorso espositivo.
Una mostra Comune di Milano –Cultura, Palazzo Reale e Skira Editore A cura di Flaminio Gualdoni e Rosalia Pasqualino di Marineo in collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni