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Natalia Lobes, fotogrammi

La pittrice moscovita in mostra a Milano allo Spazio E sul Naviglio Grande

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

NATALIA LOBES, FOTOGRAMMI Mostra personale dell’artista moscovita allo Spazio E, sul Naviglio Grande a Milano Si inaugura sabato 29 giugno 2019, alle ore 17,30 allo Spazio E di Milano, Alzaia Naviglio Grande,4 la mostra personale della pittrice russa Natalia Lobes intitolata “Fotogrammi”, a cura di Alla Kozhevnikova e Virgilio Patarini, organizzazione Vi.P. Gallery, mostra che presenta una ventina di opere dell’artista moscovita all’insegna di una figurazione contemporanea di matrice classicheggiante che oscilla tra opere dalle atmosfere plumbee e sospese, come la serie di ritratti dedicati a grandi personaggi del mondo del cinema (Anna Magnani, Michelangelo Antonioni, Nikita Michalkov e altri), a paesaggi e nature morte dai colori pastosi e squillanti. La mostra sarà visitabile fino al 9 luglio, tutti i giorni dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 11 alle 19. Chiuso il lunedì. Ingresso libero. Qui di seguito una breve presentazione. In allegato la locandina e qualche foto di alcune delle opere in esposizione NATALIA LOBES, FOTOGRAMMI La mostra “Fotogrammi” di Natalia Lobes è divisa in due parti distinte e differenti, ma al tempo stesso complementari. Da una parte una serie di ritratti di grande formato di celebri protagonisti del mondo del cinema colti in attimi di sospensione. Da Michelangelo Antonioni a Robin Williams, da Anna Magnani a Nikita Michalkov, i volti o le figure di questi giganti del Cinema emergono da atmosfere vaghe ed oscure, indefinite, cariche di attese, immerse in una luce livida, bluastra, fredda, spiccatamente nordica, quasi melanconica, in una parola: decisamente russa. I volti, le figure vengono ritratti in un attimo di riflessione, come sospesi, fuori dal tempo: in un attimo che è rivelazione dell’essenza, dell’anima. Una epifania. E non appare casuale il fatto che tutti questi ritratti siano di grande formato: la loro presenza è numinosa, esattamente come sul grande schermo. Vi siete mai chiesti il perché del grande fascino che i film visti in una sala cinematografica suscitano in noi, rispetto ad esempio all’effetto che ci fanno le stesse immagini se viste nel piccolo schermo di un televisore? Nella mitologia greca gli dei erano grandi, altissimi: quando apparivano agli uomini, quando si manifestavano in tutto il loro splendore di divinità (e non travestendosi e assumendo le sembianze di esseri umani come talvolta facevano) essi apparivano come uomini di grande statura, alti almeno due o tre volte l’altezza di un uomo: avevano le stesse sembianze di uomini e donne, ma erano semplicemente molto più alti. Ecco: quelli che ci appaiono sullo schermo di un cinematografo sono divinità. E allo stesso modo i “giganti” del Cinema ritratti da Natalia Lobes. D’altro lato, parallelamente a questa carrellata di suggestivi ed evocativi volti cinematografici, una serie di quadri di medio e piccolo formato che raffigurano scorci di paesaggi italiani (Venezia, Ferrara) o nature morte, caratterizzati da una stesura del colore ricca, pastosa, in rilievo, e dai colori accesi, caldi, mediterranei. Si tratta anche in questo caso di “fotogrammi”, ma che colgono spazi, luoghi, angoli di città, piuttosto che persone o pesonaggi. Cambiano i soggetti e cambia anche, idealmente, il “direttore della fotografia” di questi “cortometraggi”: tanto fredda e livida e bluastra è la luce nei ritratti di cui sopra si diceva, quanto in questa serie di scorci prevalgono i gialli e i rossi, i colori caldi e squillanti della luce mediterranea, “trombe d’oro della solarità”, che evidentemente la pittrice moscovita ha assimilato e assorbito nei suoi viaggi e durante la sua permanenza nel Bel Paese e che crestituisce in opere dal tratto corsivo e guizzante. Vi.P. Natalia Lobes è nata nel nord della Russia e ora vive a Mosca. Si è dedicata a lungo allo studio del paesaggio, tratteggiando vedute di paesaggi tratti spesso dal suo personale “diario di viaggio” in giro per il mondo. Inizialmente la sua tavolozza era caratterizzata da colori freddi, che le ricordavano la sua infanzia, con opere che ritraevano scorci della sua terra nativa, ricoperta di neve . Poi viaggiando in paesi caldi come l'Italia i suoi colori si sono fatti più vivaci e la tavolozza è mutata, virando verso le ocre e i gialli. Nella pittura cerca di cogliere “l’attimo”, gareggiando in questo con la fotografia, pur senza indulgere troppo nel particolare e nel dettaglio. Dopo essersi a lungo dedicata al paesaggio e alla natura morta, ora l’artista, giunta ad un grado ulteriore di maturità, affronta il tema del ritratto, tema che sente affine ai suoi sentimenti. Nell’istante dipinto cerca di fissare la profondità dell'anima e la bellezza della natura. Le sue opere sono in numerose gallerie in Mosca e in collezione private. Tra le principali mostre allestite in Russia in luoghi pubblici e istituzionali, ricordiamo la personale intitolata “La bellezza inutile”, presso la Casa Centrale del Pittore, a Mosca, dal 26 dicembre 2013 al 12 gennaio 2014, e la personale intitolata “Colei che gira da sola”, presso la Casa Centrale dei Lavoratori dell’Arte, sempre a Mosca, nel febbraio 2014. Tra le mostre personali allestite in Italia ricordiamo quella intitolata “Natalia Lobes”, a Ferrara, Palazzo Racchetta, nel giugno 2015, nell’ambito del Ferrara Art Festival, “Dalla Russia alla Romagna: colore, passione, amore” presso la sede del Municipio di Cervia, dal 20 luglio al 16 agosto 2015 e “I volti del cinema”, a Ferrara, Palazzo Racchetta, nel giugno 2016, nell’ambito del Ferrara Film Festival. Dal mese di giugno 2019 Natalia Lobes è trattata in permanenza dalla Vi.P. Gallery, Italia.

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