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Venerdì, 29 Marzo 2024
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“No al far-west legale sul lavoro dei medici in prima fila nell’emergenza”, insieme Omceo Milano e Amla

Approvato a Milano documento congiunto tra Ordine e Associazione Medico-Legale con forte richiamo all’etica professionale dei consulenti di parte al fine di prevenire sul nascere un possibile sciacallaggio da temersi a seguito di inquietanti reclame di taluni alcuni studi legali

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Mentre sia negli ospedali che a domicilio i medici lavorano incessantemente per contenere il dilagare dell’infezione COVID-19, risultando tra le categorie più esposte al rischio e con maggiori perdite di vite umane tra gli operatori, sta avanzando sempre più un nuovo fronte che allerta e preoccupa: quello delle possibili rivendicazioni legali e giudiziarie paventate già a più riprese da parte di alcuni avvocati e studi legali, quasi si trattasse di spot pubblicitari per accaparrarsi clienti in un nuovo mercato tipo Far-west, speculando sul dolore altrui. L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (OMCeO) di Milano a tal proposito ha subito preso forte posizione, anche in funzione delle precisazioni rigorose degli Ordini degli Avvocati lombardi e del Consiglio Nazionale Forense, ed insieme alla prestigiosa AMLA, Associazione Medico-Legale Ambrosiana, ha approvato e sottoscritto un importante documento di raccomandazioni che, come precisano i rispettivi Presidenti Roberto Carlo Rossi e Riccardo Zoja, focalizzano l’attenzione sugli aspetti tecnici “da applicare all’attività peritale” con specifico “richiamo e invito ai propri iscritti al pieno ed intransigente rispetto dei migliori principi deontologici ed etici che devono ispirare la buona pratica professionale in ossequio alle evidenze scientifiche disponibili da interpretare e soprattutto contestualizzare all’oggettività della peculiare circostanza sociale e sanitaria in esame”. OMCeO e AMLA sottolineano inoltre che “è importante non perdere di vista il legittimo interesse del patrocinato, ma il supporto peritale, in particolar modo nel ruolo di consulenti tecnici di parte, deve essere orientato alla più prudente e cauta valutazione della condotta deli operatori sanitari impegnati in una drammatica emergenza senza precedenti”. “In altri termini”, continua il Presidente dell’Ordine Rossi, “l’Ordine dei Medici e Odontoiatri meneghino e la Associazione che raggruppa la stragrande parte dei Medici Legali ambrosiani, mettono l’accento sul fatto che non saranno tollerate perizie e prese di posizioni che non considerino in maniera corretta e approfondita la speciale situazione di emergenza sanitaria e organizzativa che si è venuta a creare, ivi compresa la mancanza di linee guida certe nel trattamento sul territorio e in ospedale dei pazienti COVID-19”. Il richiamo dell’OMCeO e di AMLA è forte anche verso il legislatore: “Certe fughe in avanti di taluni emendamenti, a volte un po' disinvolti e a volte perfino perniciosi, presentati "in favore" dei medici, stante l'attuale emergenza, in realtà a volte possono rivelarsi o dei veri "cavalli di Troia" per far passare norme in favore di amministratori gravemente malaccorti, o degli inconsapevoli boomerang normativi per i Medici stessi. “Urge la massima attenzione e sensibilità nei confronti di chi, per salvare vite umane, ha messo a repentaglio la propria, e molto spesso perdendola” soggiunge Rossi. Del resto, ricorda il Prof. Zoja: “è proprio della Medicina Legale autenticamente professata il massimo rigore applicativo dell’evidenza scientifica sotto il profilo del Diritto e, nell’ambito che riguarda questa catastrofica pandemia, le acquisizioni scientificamente certe sono pressoché insussistenti. L’Etica e la Deontologia professionali, che sono anche un ampio settore di studio della Medicina Legale, devono essere fortemente richiamate e fungere da linea direttrice principale proprio per questi motivi”.

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