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Nonostante tutto

Mostra Fotografica Personale di Riccardo Bononi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Fotogiornalismo a Spazio Tadini Casa Museo. Venerdì 24 gennaio 2020 inaugura la mostra fotografica personale di Riccardo Bononi “Nonostante tutto”. A cura di Federicapaola Capecchi, propone una selezione di 4 reportage frutto di 10 anni in Madagascar: Generation Graveyad, The Red Island and the Black Death, The Cities of Flies e Una belle vie, une belle mort. Quarantatre fotografie di una forza tagliente e con un grande carattere che propongono un’attenta analisi antropologica, una sottile e impegnativa cronaca sociale, etica e un lieve quanto determinato invito ad un’umanità possibile. Perché nonostante tutto, si può e si deve vivere. Solo uno dei tanti insegnamenti di questi reportage. Generation Graveyad racconta di una generazione di bambini e adolescenti divenuti orfani in seguito al colpo di Stato del 2009, che hanno trasformato il cimitero monumentale della capitale nella loro casa, dove vivono tutti insieme come una grande famiglia. The Red Island and the Black Death analizza un fenomeno ciciclo in Madagascar, la peste bubbonica e polmonare. Da quasi un secolo affligge il Paese e Riccardo Bononi ne indaga le cause e le conseguenze sulla popolazione. The Cities of Flies racconta della “Città delle mosche”, la più grande discarica a cielo aperto forse mai vista al mondo. Ne descrive la vita al suo interno: cimitero per gli indesiderati e Casa per chi è stato abbandonato dalla società. Una belle vie, une belle mort è il libro di Riccardo Bononi capace di contenere e veicolare tutte queste analisi, cronache e riflessioni e che pone un’arguta, acuta e penetrante - quanto affascinante - provocazione: “Potresti immaginare un mondo in cui l’idea stessa della morte non esiste? Dove gli uomini non sono spaventati dalla morte e dai tabù ossessivi riguardanti la mortalità umana? L’antropologo britannico Geoffrey Gorer ha scritto di come la morte sia diventata “pornografica” per noi occidentali, un contenuto osceno da cui proteggere i bambini. La paura associata alla morte è sempre stata considerata un universale culturale nel tempo e nello spazio: , e questa convinzione non è mai stata messa in dubbio. Tuttavia questa verità viene meno in Madagascar, dove il Culto degli Antenati è la religione di stato: un mondo agli antipodi, dove i vivi e i morti intrattengono discussioni, condividono esperienze e spazi domestici, dove i bambini giocano tra i cadaveri e la morte non è mai considerata come antitetica alla vita”. Come antropologo culturale, Riccardo Bononi ha vissuto per dieci anni a stretto contatto con il popolo malgascio, nelle loro case e nelle loro tombe, immergendosi completamente con le loro usanze, linguaggi e tradizioni peculiari, condividendone tanto la vita quotidiana, quanto la quotidianità della morte. “Un fotogiornalista capace di dare corpo e voce, con intelligenza e in modo penetrante, a storie non solo di estremo interesse antropologico” – scrive la curatrice della mostra Federicapaola Capecchi – “ma che sono anche dei veri e propri insegnamenti. Fotografie che narrano veritieramente, con acume di indagine e riflessione, le vicende. Una sintesi, splendida e drammatica al tempo stesso, di vaste problematiche e distonie … la disperazione, il silenzio, la ferocia, l’idifferenza e le invincibili e ataviche – o moderne? – paure della nostra società. Al tempo stesso, una vera e propria speranza ed elogio della bellezza. In ognuno di questi reportage, nonostante tutto, emerge in modo forte come solo accettando la crudeltà saremo capaci di perseguire la bellezza. Altrettanto, di fotografia in fotografia, taglia e fende colpi precisi e ben assestati, un senso di liberazione, a tratti, di resurrezione. Un uomo, Riccardo Bononi, capace, attraverso il mezzo fotografico, di spalancare un orizzonte nuovo, un punto di vista al quale, forse, non giungeremmo da soli, ma che la fotografia cattura, quel punto di vista e capacità di porgerlo, che prende forma nella critica sociale, graffiante e incisiva, che sposta il “fuoco” (e le parole) del discorso, e la visione delle cose”. Riccardo Bononi – Biografia Laureato in due distinte branche delle scienze sociali (psicologia e antropologia), dal 2010 è ricercatore e docente di Antropologia Visuale presso l’Istituto Ricerca e Formazione nelle Scienze Sociali (Irfoss) di Padova, dal 2015 entra a far parte dell’agenzia fotografica internazionale Prospekt Photographers. La scelta di associare la fotografia alla sua attività di ricerca sul campo lo ha portato a lavorare in Africa, Sud America, Sud Est asiatico, India, Europa e Stati Uniti. Dal 2006 ha cominciato ha lavorato come antropologo in Madagascar, dove sta ancora portando avanti un progetto a lungo termine su importanti tematiche sociali. Già curatore di numerosi percorsi di fotografia etnografia in collaborazione con le istituzioni accademiche, le sue immagini sono state pubblicate su numerose testate nazionali ed internazionali ed esposte a Londra, Parigi, Berlino, Pechino, Lishui, Bucarest. Il suo lavoro sulla lucha libre femminile in Bolivia gli è valso il primo premio ed il titolo di “Miglior Fotografo dell’Anno” (categoria Professional, sport) ai World Photography Awards 2015. Nella sua visione, la fotografia documentaria e molto di più di un semplice strumento di descrizione della realtà: è la base per un linguaggio universale, un ponte tra popoli e luoghi diversi capace di superare i confini invisibili tra culture. NONOSTANTE TUTTO RICCARDO BONONI MOSTRA FOTOGRAFICA A CURA DI FEDERICAPAOLA CAPECCHI DAL 24 GENNAIO AL 23 FEBBRAIO 2020 CASA MUSEO SPAZIO TADINI SEDE DI PHOTOMILANO VIA NICCOLò JOMMELLI 24, 20131 MILANO WWW.SPAZIOTADINI.COM GIORNI E ORARI APERTURA MOSTRA: DAL MERCOLEDì AL SABATO DALLE 15:30 ALLE 19:30 – DOMENICA SOLO SU APPUNTAMENTO – LUNEDì E MARTEDì CHIUSO VISITE GUIDATE SABATO POMERIGGIO ON PRENOTAZIONE A FEDERICAPAOLA@GMAIL.COM EVENTO COLLEGATO ALLA MOSTRA UNE BELLE VIE UNE BELLE MORT PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI RICCARDO BONONI MERCOLEDì 5 FEBBRAIO 2020 ALL’INTERNO DEI “DIMERCOLEDì” DI PHOTOMILANO – ORE 19:30 WWW.PHOTOMILANO.ORG INFORMAZIONI PER LA STAMPA: FEDERICAPAOLA CAPECCHI, FEDERICAPAOLA@GMAIL.COM +39 347 7134066 FOTOGIORNALISMO-REPORTAGE A SPAZIO TADINI CASA MUSEO The Melancholy of shadows di Moises Saman A cura di Chiara Oggioni Tiepolo – Ideazione e coordinamento Daria Bonera (giugno 2010) Afghanistan e Libia Martyrs del fotoreporter Riccardo Venturi (febbraio 2016) a Cura di Federicapaola Capecchi Francesco Cito e la fotografia di reportage (febbraio 2017) a Cura di Federicapaola Capecchi (espongono anche 8 giovani Hermes Mereghetti, Simone Margelli, Andrea Brera, Luca Monelli, Gianluca Micheletti, Massimo Allegro, Virginia Bettoja, Stefania Villani) Berengo Gardin e 8 fotografi per Photofestival Milano 2017 (aprile 2017) – a Cura di Federicapaola Capecchi Placespast di Giovanni Mereghetti (gennaio 2018) a Cura di Federicapaola Capecchi e Francesco Tadini Dal reportage al sogno di Graziano Perotti (marzo 2018) a Cura di Federicapaola Capecchi e Melina Scalise Siria: storie di fuga e accoglienza di Simone Margelli (febbraio 2019) a Cura di Federicapaola Capecchi Va tutto bene di Andrea Simeone – mostra inserita in PhotoFestival 2019 – (maggio 2019) a Cura di Federicapaola Capecchi

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