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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Obesita' - 1 italiano su 2 deve perdere peso, ma solo 1/3 ci prova con attivita' fisica. Nasce evento a milano

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

OBESITA', QUASI 1 ITALIANO SU 2 DEVE PERDERE PESO,

MA MENO DI 1/3 CI PROVA CON ESERCIZIO FISICO.
ASSOCIAZIONE INSIEME AMICI OBESI LANCIA A MILANO
"TAGLIAMO I CHILO…METRI DI TROPPO"

Camminare è l'esercizio fisico preferito da chi è in lotta con la bilancia e si tiene lontano dalle palestre ritenute ambienti per 'magri'.

Fra discriminazione e pigrizia, nasce un evento per iniziare a muoversi in compagnia

Milano - 20 marzo - Fare attività fisica è fondamentale nella perdita del peso, ma in Italia meno di un obeso su 3 svolge esercizio regolarmente definendo le palestre 'luoghi per chi è già normopeso'. E' questo uno dei dati raccolti all'interno dell'indagine dell'associazione Insieme Amici Obesi - svolta su 250 obesi ed ex obesi in Italia, dai 18 ai 65 anni circa - secondo cui per chi è in eccesso ponderale, il miglior modo per iniziare a muoversi è quello di organizzare lunghe passeggiate da soli o con gli amici (32,5% delle preferenze). Nasce così "Tagliamo i chilo…metri di troppo" una manifestazione podistica non competitiva che si svolgerà la mattina del 24 marzo al Parco dell'Idroscalo di Milano.

Realizzata dall'associazione Insieme Amici Obesi in collaborazione con il Comitato Interprovinciale Milano, Monza e Brianza di Fiasp (Federazione Italiana Amatori Sport per tutti), l'iniziativa ha l'obiettivo di stimolare l'interesse nei confronti dell'attività fisica di obesi, persone in sovrappeso o ex obesi vicini all'associazione, che conta oggi oltre 14mila iscritti in tutta Italia. "Muoversi è sempre salutare, ma farlo in compagnia e in un clima amichevole può essere anche molto divertente - spiega Marina Biglia, presidente di Insieme AO -. L'iniziativa nasce proprio dall'idea di un ex obeso, trovando poi conferma nei dati del sondaggio e rappresentando un primo passo per cominciare a cambiare le abitudini sedentarie di chi è in sovrappeso o soffre di obesità".

Una malattia quest'ultima, che sta diventando sempre più rilevante anche fra i bambini e che oggi colpisce ben l'11% della popolazione italiana adulta - come ha rivelato la Relazione sullo Stato sanitario del Paese, presentata a fine 2012 dal Ministero della Salute -, percentuale a cui si aggiunge quella delle persone in sovrappeso pari al 32%, dimostrando che circa il 43% degli italiani risulta in eccesso ponderale.

Una condizione che porta ad una particolare resistenza nei confronti dell'attività fisica: oltre il 36% degli intervistati ha dichiarato di non svolgere nessuna attività e il 27,4 di dedicare alla pratica meno di 2 ore a settimana. Meno di un terzo (29,5%) si allena da 2 a 6 ore e solo il 6,8 per un tempo maggiore.

Non bisogna pensare però che sia solo una questione di pigrizia, la questione va rivista da un punto di vista culturale. "L'obesità è una piaga sociale di cui si sa ancora troppo poco, ma che è oggi una malattia molto complessa che va approfondita - spiega Marina Biglia -. Tanti sono rimasti al cliché del grassone a cui basterebbe un briciolo di forza di volontà per cambiare la sua vita con una dieta e un po' di attività fisica, ma anche la motivazione più forte vacilla di fronte all'ambiente legato al fitness e allo sport, che penalizza chi non è allineato agli standard. La vergogna di un corpo ingombrante che rende difficile molti gesti, le difficoltà di respirazione, l'imbarazzo di fronte ad istruttori impreparati a seguire persone obese e le stesse dotazioni di palestre e centri sportivi realizzate solo per i loro frequentatori più incalliti, rendono nella maggior parte dei casi queste opzioni come le ultime da prendere in considerazione per svolgere attività fisica, preferendo alternative individuali e fai da te".

La diffidenza nei confronti delle palestre, infatti, non per tutti è legata a disinteresse o indolenza (27,4%), qualcuno come anticipato prima a frequentarle ci ha provato, vivendo però l'esperienza in una condizione di disagio tanto da definirle ambienti 'per magri' (36%) e smettendo di andarci. Soltanto il 18,6% è riuscito a vincere la diffidenza e a continuare a frequentarle, mentre il 18% si è iscritto solo dopo aver raggiunto un peso 'ragionevole'.

Un forte stimolo ad iniziare a fare attività fisica si ha in chi sta cercando di perdere peso: il 27% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di aver iniziato in concomitanza con una dieta e il 26,5 dopo aver affrontato un intervento di chirurgia bariatrica (la chirurgia dedicata alla cura dell'obesità) anche se permane una forte resistenza a cambiare le proprie abitudini e c'è chi continua con una vita sedentaria nonostante stia seguendo una dieta (11%) o post intervento (17,5%).

Ma oltre alle lunghe camminate nella natura o le passeggiate in città, quali sono le attività che chi deve perdere peso predilige per cominciare a muoversi? Certamente la frequentazione di una piscina - ambiente preferito alla palestra - un paio di volte a settimana (20%), seguita dall'utilizzo casalingo di attrezzi come cyclette, step, etc preferito soprattutto dagli obesi rispetto a chi è in sovrappeso (13% contro 11%) e dalla rinuncia all'auto, andando a lavorare a piedi o scendendo qualche fermata prima per chi ricorre ai mezzi pubblici (12%). Da non scartare, infine, la possibilità di utilizzare la bicicletta per piccoli spostamenti (11%) o l'iscrizione ad un corso di ballo (10,5%).

Per tutti coloro che vogliono godersi una domenica all'aperto, appuntamento al 24 marzo all'idroscalo di Milano. Tutte le info per partecipare alla prima edizione di "Tagliamo i chilo…metri di troppo" sul sito dell'associazione Insieme Amici Obesi www.amiciobesi.forumfree.it oppure scrivendo una mail adionigio.prodi@amiciobesi.it. Iscrizioni singole direttamente al banco di accoglienza alla partenza entro le 9.30.
 

Ufficio stampa - amiciobesi@gmail.com - cell. 333 845 95 33


INSIEME Amici Obesi

Nasce nel 2005 per colmare le esigenze informative sull'Obesità in quanto malattia istituzionalmente riconosciuta e sui possibili percorsi di cura per affrontarla. L'idea si sviluppa anche per la necessità di sfatare i soliti luoghi comuni ed i pregiudizi nei confronti degli obesi, visti dalla società come esseri deboli, capaci solo di abbuffarsi, persone prive di auto-controllo, esseri umani di serie B e non considerati come MALATI veri e propri.
Gli Obesi sono affetti da un disturbo alimentare così come gli anoressici e i bulimici. Ma mentre a loro è riconosciuto l'essere malati, agli obesi non sempre. E, cosa ancora peggiore, l'obesità è un disturbo che, al contrario di molto gli altri (la depressione, l'alcolismo e, a bassi livelli, anche la tossicodipendenza), non si può nascondere, ma è palese e visibile portando spesso all'isolamento. Obiettivo dell'associazione, quindi è combattere questa situazione, unendo le voci di più persone e diffondendo un'informazione corretta e completa sul problema.

Dal 2010 Presidente dell'associazione è Marina Biglia, autrice grazie all'intervento di chirurghi specializzati in interventi per l'obesità, del libro IL PESO IRRAGIONEVOLE Storie di Ordinaria Obesità, in cui racconta la sua e altre storie di persone affette da obesità. Il volume, distribuito gratuitamente, in circa 20.000 copie, è attualmente scaricabile come e-book sul sito dell'associazione. Nell'aprile 2012 esce invece in collaborazione con il dott. Carlo Gargiulo il libro TOGLIAMOCI IL PESO Riconoscere e combattere il sovrappeso e l'obesità.

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