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Oggetti smarriti - I gioielli d'artista di alex pinna in mostra da Babs Art Gallery

Martedì 29 gennaio 2019 ore 18.30 La mostra sarà visitabile da martedì 29 gennaio a venerdì 29 marzo 2019OrariLun – Ven / 10.00 – 18.00Disponibilità per altri orari su appuntamento

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

BABS Art Gallery è lieta di ospitare “Oggetti smarriti”, la personale dell’artista Alex Pinna in cui sarà presentata la collezione di gioielli d’artista creata in esclusiva per la galleria. Traendo ispirazione da “The way to get lost”, uno dei suoi progetti scultorei più importanti, la serie di opere da indossare vuole raccontare la difficoltà dell’uomo contemporaneo a trovare certezze, punti saldi a cui aggrapparsi all’interno dell’esistenza quotidiana, dove tutto è precario. Fin dalle origini della sua produzione, Pinna ha fatto ricorso alla stilizzazione dedotta dai fumetti d’infanzia e dall’illustrazione per ricavare figure esilissime, eleganti e tuttavia fragili, funamboli seduti sull’orlo del precipizio (come quelli della serie How deep is your love) che, con un minimo movimento o il semplice curvarsi delle spalle verso il vuoto, sembrano alla perenne ricerca di un punto di equilibrio. Eppure, nei lavori di Pinna quest’incertezza non si carica mai di drammaticità, al contrario è condita di un’ironia squisitamente contemporanea, che sembra voler esortare ad un approccio leggero ed ironico alla vita. La leggerezza diventa un valore predominante nella sua ricerca e viene perseguita in primis attraverso elementi scultorei: è come se l’opera assorbisse materia anziché emanarla, ecco dunque che tutti gli uomini stilizzati e dai lunghi arti di Pinna, sia che essi siano concepiti come longilinee sculture in bronzo, piombo o corda annodata, sia nella loro variante “da passeggio” in oro, argento e bronzo, portano all’estremo l’alleggerimento dei propri volumi. Si protendono nello spazio senza invaderlo o appesantirlo, evocano, suggeriscono, senza mai imporsi con pesanti formalismi né indiscutibili concetti. La via di salvezza è allora forse da ricercare in una natura ritrovata e fatta propria grazie ai curiosi “uomini-foglia” della serie Lost, found and lost, nati dall’ibridazione fra corpo umano e forme vegetali e trasformatisi in ciondoli e anelli da indossare, oppure, paradosso ironico di reminescenza dance, la salvezza può assumere le fattezze di un dj incontrato una notte in discoteca, che si allunga nel gesto eternizzato dal John Travolta di Saturday night fever per divenire un orecchino o un girocollo. Di questo tuttavia non avremo mai certezza: i lavori di Pinna pongono lo spettatore di fronte ad interrogativi e sensazioni che sfidano il senso comune, lasciando i dubbi irrisolti ma offrendo in cambio un appagamento estetico che, nel caso dei suoi gioielli d’artista, si rende ammirabile tutti i giorni.

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