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Piano City, Cluster: Einaudi, Amélie e la Stangata per i giovani interpreti

Oggi, a 14 anni, tra le più giovani dei 13 allievi della scuola di musica Cluster che hanno partecipato al concerto "Il pianoforte nelle colonne sonore dei film", organizzato nell'ambito di Piano City

«La mia nonna ascoltava musica classica alla radio e io mi sono incuriosita». Valentina Bonato descrive così il suo primo approccio al pianoforte. Era una bambina quando ha cominciato.

Oggi, a 14 anni, tra le più giovani dei 13 allievi della scuola di musica Cluster che hanno partecipato al concerto “Il pianoforte nelle colonne sonore dei film”, organizzato nell'ambito di Piano City. «Ho sbagliato tanto, se non si è sentito è meglio», si augura. Valentina ha suonato “Le Onde”, brano tratto dall'album omonimo di Ludovico Einaudi, che fa parte della colonna sonora del film Aprile di Nanni Moretti.

Anche Leonardo Monteiro, 22 anni, ha scelto un pezzo di quell'album: «Mi piace moltissimo la musica di Einaudi, parte dolce e poi va in crescendo, le note diventano vere e proprie onde», spiega. La musica Leonardo ce l'ha proprio nel sangue. Dopo essersi diplomato alla Scala come ballerino si è dedicato al pianoforte. Ma la sua vera aspirazione resta una e una soltanto: diventare cantante. Chi invece si immagina lontana da un futuro legato alla musica è Eleonora Rampi, 17 anni, del liceo artistico Boccioni. Suona da otto anni, ma spera di diventare fotografa. Al concerto ha presentato “Le Moulin”, dalla colonna sonora de Il favoloso mondo di Amélie.

Cluster, Piano City © Maffei

«Yann Tiersen – spiega Eleonora a proposito del compositore del brano – fa una musica molto intima, che mi permette di entrare in contatto con le mie emozioni». Anche Luca McAllister, 18 anni tra poco, nonno scozzese, sottolinea l'aspetto introspettivo che lo lega alla musica. Nel suo caso si tratta di “River flows in you”, del compositore Yiruma. «È un brano che ti trasporta, fluisce, serve a rilassarsi anche se è triste. Mi piace molto suonarlo».

A Federico Anzaghi, 16 anni, studente del liceo scientifico Bottoni, tocca l'onere di chiudere il concerto. E lo fa suonando il tema principale del film “La stangata”. «Un brano così noto – commenta alla fine del concerto – andrebbe suonato il più possibile simile alla versione conosciuta dal grande pubblico. Ho fatto del mio meglio». Modesto.

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