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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Harper & Plant, un concerto da... "peccato chi non c'era"

Un concerto accompagnato da un cielo terissimo e quasi "luminoso". Prima Robert Plant, inventore della musica moderna, poi Ben Harper, genio di oggi. Le immagini

Serate come quella di ieri a Milano e nel Nord milanese ce ne sono poche, una decina, forse, l’anno. Di solito succede quando i temporali sono appena passati e le nuvole corrono veloci spinte dal vento che viene da Nord. Giornate e concerti come quelli di ieri sera davvero a Milano sono cose rare quanto la stupenda serata.

Sono le otto quando al tramonto, sotto un cielo azzurro, terso, entra in scena il papà di tutti i musicisti moderni, l’inventore della musica moderna: Robert Plant. Classe 1948, un repertorio incredibilmente vasto che spazia dall’hard Rock, al blues, dal Mississipi alle Indie. Dai Led Zeppelin alla Band of Joy. Alterna storiche canzoni dei Led Zeppelin a suoi ultimi lavori. Dopo la ricognizione di Plant - duranta ben novanta minuti - il viaggio nella musica moderna continua con il quarantenne Ben Harper.

Concerto Harper e Plant - Foto di Fabio Pravettoni

Un musicista a tutto tondo. Solista che sprigiona amore e buoni sentimenti. Ben spazia dal, dal rock alla Hendrix al blues melodico, dagli assoli senza microfono e senza strumenti. Urla alla luna, sussurra parole d'amore al pubblico. Milano, forse a causa del vento, del cielo terso e di una musica che ti mette in pace con il resto del mondo delle stelle smette di essere in Lombardia e si sposta nel centroeuropa prima, nel midwest poi. “Non sembrava di essere a Milano, per niente!” Queste le parole di Fabio Pravettoni, architetto 37enne, che prosegue: “Ben Harper ha fatto immaginare gli Stati Uniti a tutto il pubblico dell’arena civica con la sua musica made in USA. Un concerto memorabile, semplicemente fantastico!”

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