Libro di Giuseppe Selvaggi Milano e il mare dentro
Milano, Venerdì 13 maggio alle ore 19,00 nel Salone degli affreschi della Società Umanitaria - Via San Barnaba,48 partendo dal libro "Milano e il mare dentro. Sopravvivere alla metropoli. Ed. Insieme, di Giuseppe Selvaggi si parlerà dei Volti della Metropoli. Le città che mutano, con l'autore Agostino Picicco (coordinatore Segreteria Presidenza Università Cattolica di Milano, scrittore e giornalista), Camillo de Milato (Presidente Asilo Mariuccia Milano e Sub Commissario Roma Capitale), Angelo Maria Perrino (direttore di affari Italiani),Giovanna Mavellia (segretario Generale Confcommercio Milano) Gerardo Placido (attore) lettura scenica di brani scelti.
Milano è Milano. E "il mare dentro" è la sua terra d'origine.
L'autore, moderno migrante ricco di quesiti identitari, allaga la metropoli. Migliora la propria condizione esistenziale. Si afferma professionalmente. Mette su famiglia. Ma poi, come sopravvivere a Milano, quando gli affetti, l'intero paesaggio culturale e gli umori liquidi del luogo d'origine riprendono a sedurre? Far leva sul benessere acquisito come fattore di appagamento, o morire di nostalgia? E che ne sarà domani, e domani l'altro? Sempre e soltanto a Milano, dove il "lavoro è un'abitudine" e il "tempo meditativo è un lusso"? O anche a Bisceglie, dove i "sospiri" sono dolci e il dialetto è amaro, specie quando traduce sottilmente i verbi "venire" e "tornare"? Se oggi l'autore affresca l'una e l'altra realtà, che farà domani? Ancora il bancario nella capitale lombarda o "il custode del fuoco" adolescenziale, ravvivato nel braciere biscegliese grazie alla "paletta di ferro" e al "ventaglio di cartone" che porta sempre con sé? Non sono domande da poco. Rinviano a opzioni esistenziali. Come quelle di altri migranti più sfortunati, che si dibattono fra amori, confini e muri. Il percorso iniziale è da Sud a Nord. Dal paese mediterraneo alla città europea. Cesura e innesto nella nuova realtà. Studio e lavoro. Radici e frutti. Sogni e soldi. Ambizioni e consumo… Il viaggio successivo è più ampio e complesso: Milano Bisceglie Milano. Due mondi diversi, andata e ritorno. Due universi. Che l'autore conosce nelle pieghe e nelle piaghe - perché ha occhi per vedere e cuore per sentire - e prova ad accordare, raccontandoli con intelligenza filosofica e dovizia di aneddoti sapienziali. La prima costellazione è solare e umana, lì "dove i tempi e gli spazi si dilatano all'inverosimile"; l'altra è concreta e frenetica, lì "dove il recupero è affidato al silenzio della festività", alla dimensione religiosa domenicale, mentre il feriale è laico: legato all'obliteratrice della metro, varcata la quale, come al nastro di partenza, c'è da scattare e basta, per protrarre la corsa senza sosta. Avviluppato al cuore e alla mente, l'autore estende la propria ricerca di senso all'uno e all'altro mondo, confrontandosi con gli ambienti di vita concreta e i volti che li abitano: la "casa della ringhiera", la metropolitana, i luoghi della movida, e via Padova; la madre e il padre, un'infinità di personaggi e incontri. Il testo è un rogo che arde sui ceppi del vissuto. Allora: Milano o il luogo natio? La giostra dei fattori identitari richiede un altro giro.