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Milano Pride 2019: il Comune aprirà una casa accoglienza per vittime di omofobia in famiglia

Le novità nel cinquantennale della rivolta di Stonewall

Edizione speciale, quella del 2019, per il Pride, con la madrina d'eccezione Caterina Balivo. Oltre alla parata del 29 giugno vedrà eventi, mostre e spettacoli a partire da venerdì 21. Evidente la ricorrenza del cinquantennale dei moti di Stonewall: a fine giugno 1969 la polizia di New York fece irruzione al Stonewall Inn, un bar gay del Greenwich Village, e la retata diede avvio a una rivolta di diversi giorni e poi alla creazione del Gay Liberation Front. 

"Il cinquantennale dei moti, di lotte politiche, dell'energia e della forza che alimenta la nostra dignità", spiegano gli organizzatori milanesi del Pride: "Questo è un momento importante di sintesi e di ricordo ma non vuole essere un momento nostalgico. Dobbiamo e vogliamo recuperare nuove energie utili nel contesto politico in cui ci troviamo. A fronte di varie conquiste, sembrano infatti dimenticati alcuni percorsi e occorre mettere in campo energie per assicurare livelli di civiltà e democrazia in un Paese che, a tratti, sembra averli dimenticati".

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La casa accoglienza per persone escluse dalle famiglie

Il Comune di Milano, come ogni anno, "è al fianco del Pride con il patrocinio, la presenza fisica, gli eventi e le novità che promuoviamo", dichiara Pierfrancesco Majorino, assessore alle politiche sociali. Ed ecco le novità dedicate al Pride nel 2019 dal Comune: anzitutto, dal 2 luglio aprirà la prima casa accoglienza per persone escluse dalle proprie famiglie per il loro orientamento sessuale. L'appartamento è situato in zona Forze Armate e sarà il primo di una serie.

La seconda novità è il servizio antidiscriminazione su omofobia, violenza, intolleranza, bullismo, rivolto ai giovani. Sarà effettuato in collaborazione con Jonas e Amici Casa dei Diritti. Infine, il Comune mette a disposizione 500 mila euro per progetti rivolti ai ragazzi e alle ragazze per formazione sulla sessualità libera e consapevole.

"Stiamo anche lavorando - aggiunge Diana De Marchi, presidente della commissione politiche sociali a Palazzo marino - a un piano antidiscriminatorio del comune di Milano, che stiamo costruendo e che spero che entro fine amministrazione sia consolidato e strutturato".

La parata e le piazze del Pride

La parata del 29 giugno partirà dalla piazza della Stazione Centrale (piazza Duca d’Aosta) alle ore 16 (si consiglia di arrivare con anticipo) e, con un percorso più lungo del solito, arriverà in corso Buenos Aires. Il tratto finale del corso (da viale Tunisia a via Vittorio Veneto) verrà chiuso al passaggio dei carri e vedrà allestito un palco dove si terrà lo spettacolo finale presentato da Debora Villa e Daniele Gattano con i discorsi politici e istituzionali intervallati da momenti di intrattenimento.

Saranno cinque le piazze del Pride, contro le tre del 2018. Il Rainbow Garden di piazzale Lavater, che sarà dedicato in particolare alle famiglie arcobaleno e alla commemorazione dei moti di Stonewall. La scalinata dei Bastioni su via Vittorio Veneto. Largo Bellintani al Lazzaretto. E infine piazzale Oberdan, sia per il palco (che ospiterà gli interventi istituzionali e gli spettacoli) sia per il Rainbow Park, il parcheggio limitrofo. 

Sala non ci sarà, ma "vicinanza totale"

Per un impegno personale già preso, non sarà alla parata del 29 giugno il sindaco di Milano Beppe Sala. Ma il primo cittadino, a margine del cda della Scala, ci ha tenuto a specificare che troverà "qualunque forma per far sentire" la sua "vicinanza in maniera operativa per promuovere il Pride, per ricordare che l'anno prossimo a Milano ci sarà un grandissimo evento che porterà gli operatori del mondo Lgbt", riferendosi al convegno mondiale degli operatori del turismo Lgbt.

"Credo che tra gli elementi fondamentali delle caratteristiche di Milano ci siano i diritti e i doveri", ha proseguito Sala: "I diritti ci sono, sempre e comunque, per cui da questo punto di vista la città deve far più che simbolicamente la sua battaglia perchè tutti abbiano il diritto di esprimere la propria sessualità. L'ho detto più volte: son sempre stato protagonista del Gay Pride con grande gioa e orgoglio. A qualcuno può non piacere ma è il nostro modo di vedere la cosa. La contemporaneità è una mia bussola". 

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