Prima milanese di "Salvobuonfine" al teatro della Cooperativa
Dal 18 al 21 ottobre, in scena al Teatro della Cooperativa il secondo appuntamento della rassegna "Cioni Mario". Lo spettacolo nasce da una reazione, dalla perdita, da una grande amarezza e dal tentativo di addolcirla con il pretesto di una grandiosa incazzatura. In Salvobuonfine, l’attore individua tra gli spettatori il Padre e il Figlio, ai quali consegna un testo da leggere in un rito che, come ironica messa profana, si rifà al linguaggio biblico. Una domanda resta sospesa: Padre, dov’è la salvezza? Poi l’inganno: un personaggio ambiguo sottopone il Padre a una singolare ipnosi, costringendolo, con un cialtronesco raggiro, a firmare un mutuo trentennale. Seguono giorni kafkiani in cui, dopo la morte del padre, un figlio è costretto a sempre più inquietanti dialoghi con funzionari di banca, notai, cancellieri e assicuratori. Infine una lettera al padre, tra adulti. La salvezza è uno spiraglio nelle scelte che l’uomo decide di compiere? Il resto è privato. “Salvo buon fine” è una clausola che appartiene alla tecnica bancaria. Ma è anche un padre che salva il buon fine del figlio, anche se “salvo” sta per “eccetto”: qualcosa che non contempla speranza. Bisognerebbe anche occupare le banche: un sottotitolo preso in prestito da un altro sottotitolo, un omaggio a Luciano Bianciardi, è lui che sottotitolò così Le cinque giornate.
di e con Lorenzo Bartoli; suoni e musiche originali Massimiliano Bressan, Massimo Valerio; luci Massimiliano Bressan; scena Manuela Savioli; produzione ACTI Teatri Indipendenti in collaborazione con FancyFranchising