Psicologia: perché la crisi climatica non ci fa paura?
La pandemia Covid-19 ha tra le principali cause scatenanti anche il forte squilibrio nel rapporto tra l’uomo e la natura, ma questo dato non si è tradotto in una maggiore attenzione a ridurre il nostro impatto ambientale e proteggere il nostro ecosistema. Paradossalmente, invece, l’emergenza sanitaria ha messo in secondo piano la crisi climatica, che trova meno spazio nell’agenda collettiva e personale.
Perché il rischio ambientale, nonostante la gravità della situazione, continua a essere percepito come lontano e distante? Perché l’entusiasmo delle persone e di movimenti come il Fridays For Future si è raffreddato così velocemente? Perché non riusciamo a maturare una visione e un approccio globale al clima?
Nell’ambito del ciclo “Il mondo dopo. Ripensare nuove geografie umane e sociali”, la Casa della Psicologia propone per mercoledì 9 dicembre l’incontro dal titolo “Cronaca di una pandemia annunciata. Le relazioni tra ambiente e Covid-19”, cui intervengono il filosofo Mauro Ceruti, il climatologo Luca Mercalli e la psicologa Simona Sacchi. Moderano Davide Baventore, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, e Anna Giulia Curti, membro del Comitato Scientifico della Casa della Psicologia.
L'incontro, con inizio alle ore 21.00, è gratuito e aperto a tutti. Per partecipare è necessario iscriversi sul sito https://www.opl.it e seguire le indicazioni per accedere all’evento online.