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Quando l’economia circolare incontra la solidarietà. Nespresso e banco alimentare della Lombardia, nel 2019 donati 438 quintali di riso

L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto di recupero delle capsule esauste attivo in Italia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Il programma Da Chicco a Chicco di Nespresso per la raccolta e il riciclo delle capsule esauste prosegue con successo in Italia, registrando importanti risultati nel 2019. Anche quest’anno l’azienda ha sostenuto l’operato di Banco Alimentare della Lombardia attraverso la donazione di 438 quintali di riso. In Italia, il programma per il recupero delle capsule in alluminio è stato avviato nel 2011 da Nespresso, grazie a una convenzione - rinnovata a gennaio 2018 - con CiAl (Consorzio Imballaggi Alluminio), Utilitalia e CIC (Consorzio Italiano Compostatori). Questo progetto, che ha visto degli investimenti da parte dell’azienda pari a circa 6 milioni di euro dal 2011 ad oggi, consente ogni anno di recuperare e destinare a seconda vita le capsule usate, riciclandone i due materiali che le compongono, l’alluminio e il caffè residuo, e rappresentando quindi un chiaro esempio di Economia Circolare. Dalla sua attivazione, il progetto di raccolta e valorizzazione delle capsule ha permesso di donare 2 milioni 954 mila piatti di riso a Banco Alimentare della Lombardia. Importanti risultati raggiunti anche attraverso il prezioso impegno dei consumatori, che hanno riconsegnato le capsule esauste nei 113 punti di raccolta distribuiti in 68 città in tutto il territorio nazionale. Una volta recuperate, le capsule vengono avviate al processo di riciclo e valorizzazione dei due materiali di cui sono composte. L’alluminio, che viene riciclato al 100%, viene destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti. Il caffè, invece, viene utilizzato come fertilizzante nella risaia di Roncaia, in Provincia di Pavia. Il riso coltivato viene poi acquistato da Nespresso e donato a Banco Alimentare della Lombardia, che a sua volta lo distribuisce a chi ne ha più bisogno attraverso gli enti caritativi convenzionati, incluse numerose mense dei poveri. «Siamo lieti che la collaborazione tra Banco Alimentare e Nespresso, un modello virtuoso di partnership tra profit e non profit, stia proseguendo e portando ogni anno ottimi risultati, permettendo di dare un aiuto concreto a molte persone in difficoltà» ha dichiarato Anna Clerici, Responsabile Comunicazione e Fundraising Banco Alimentare della Lombardia. «In particolare, il riso rappresenta un alimento particolarmente apprezzato in questo contesto, poiché non crea eccedenze nella filiera agroalimentare ed è quindi di difficile reperibilità per l’Associazione. Inoltre, il riso è privo di glutine e può quindi essere destinato a tutti». Marta Schiraldi, Technical and Quality Director di Nespresso Italiana ha aggiunto: «Siamo orgogliosi del ruolo pioneristico che Nespresso ha assunto nel creare e portare avanti questo programma per la gestione sostenibile delle capsule di caffè in alluminio. Attraverso questo progetto di economia circolare, infatti, non solo riusciamo ad apportare beneficio all’ambiente, ma – grazie alla collaborazione con il Banco Alimentare della Lombardia, riusciamo anche ad aiutare il prossimo». Il progetto di riciclo in Italia si inserisce all’interno del più ampio The Positive Cup, programma globale di Nespresso che prevede iniziative che hanno come obiettivo quello di garantire la sostenibilità in ogni fase del processo produttivo, a partire dalle origini del caffè. Il progetto, avviato nel 2014 in tutti i Paesi del mondo, fissa obiettivi ambiziosi per il 2020 in termini di approvvigionamento del caffè e di benessere sociale, utilizzo e recupero dell’alluminio e resistenza al cambiamento climatico.

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