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A Milano il mondo di Banksy: un incredibile percorso con le sue opere originali

La recensione al Mudec

Le raffigurazioni dei topi sono ricorrenti nei lavori di Banksy. L’artista li utilizza in senso metaforico, proviamo a pensare all’ambiente in cui normalmente vivono i topi ed a come sono percepiti: sono detestati da tutti e perseguitati: “Vivono nel degrado” dichiara. “Sono odiati, braccati e perseguitati. Vivono in una tranquilla disperazione nella sporcizia. Eppure sono in grado di mettere in ginocchio l’intera civiltà”.

I particolari: come visitare la mostra

E come i ratti popolano cunicoli ed aree di degrado nelle metropoli moderne, così i graffitisti si muovono nell’oscurità, in luoghi molto analoghi. Ecco che i ratti diventano, nei suoi lavori, vandali armati di vernice e pennello, oppure rapper, sabotatori. Il percorso tracciato dalla mostra al Mudec, ovviamente non autorizzata, ricordiamo che l’indentità dell’artista rimane tutt’ora nascosta, mostra al pubblico molte delle sue opere più conosciute, comprese le raffigurazioni di topi, sempre pungenti e geniali, in pieno stile Banksy. Visitata in anteprima per i lettori di MilanoToday, ecco il percorso che il pubblico potrà ammirare. “A Visual Protest, The Art of Banksy” raccoglie 80 lavori tra cui dipinti, prints numerati, quindi edizioni limitate ad opera dell’artista, fotografie e video, ben 60 copertine di vinili e cd musicali da lui disegnati ed una quarantina di memorabilia: litografie, adesivi, stampe, magazine, flyer promozionali che raccontano l’intera opera ed il pensiero dell’autore.

Mostra di Banksy

All’ingresso la sezioni introduttiva ci fa immergere da subito nel mondo di Banksy prima di Banksy: il situazionismo, le proteste del maggio 1968 ed i writers di New York degli anni 70’ e 80’. Rappresentano per l’artista espliciti riferimenti per modalità espressive o per “affinità elettive”. Si entra nel vivo dell’esposizione che segue tre grandi temi. La ribellione: Banksy ci comunica che se il potere esercita la propria egemonia culturale in televisione, cinema, pubblicità, scuole, musei, etc.. lo street artist trova nella strada il luogo ideale nel quale mettere in atto una contro-egemonia.

Il tema dei “giochi” di guerra: molti delle rappresentazioni e dell’attività dell’artista sono di denuncia nei confronti della guerre e le logiche che le scatenano. Non ultimo il tema del consumismo, preso di mira in molte delle sue opere più famose. Imperdibile il suo lavoro che prende in giro il mercato dell’arte che naturalmente il pubblico troverà esposto. E poi c’è la critica al concetto di consumo che rende ossessionati dal possesso e promette felicità che poi viene disattesa: ecco un’altra sua opera che mostra figure ammantate che si inginocchiano davanti a un cartello che recita “Oggi fine dei saldi”, in benerante attesa di una nuova stagione di sconti. Veniamo alle sezioni video: un documentario, a cura di Butterfly Art News, appositamente realizzato per la mostra che racconta la figura di Banksy, partendo dalla sua storia e spiegando l’approccio artistico attraverso i suoi lavori.

Non ultimi i suoi lavori sui vinili ed i cd. Il pubblico potrà ammirare una sessantina di copertine, tutte dipinte dall’artista e spaziano dalla musica elettronica all’hip pop, dai grandi gruppi musicali dell’elettronica all’hip pop fino ai dischi dei Blur e di Paris Hilton. Infine uno spazio multimediale a cura dello studio Storyville chiude il percorso raccontando i luoghi del mondo in cui l’artista ha operato con i propri murales. La mostra nel complesso parla di un percorso del tutto insolito ma coerente con la mission del Mudec che fornisce a tutte le fasce di pubblico le chiavi di lettura per comprendere le culture del mondo ed i grandi temi contemporanei. Il progetto, lo ricordiamo è curato da Gianni Mercurio, promosso dal Comune di Milano-Culrtura e da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE ed ideato da Madeinart.

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