Iniziativa in ricordo della Strage di Capaci e incontro pubblico sulla ‘Ndrangheta in Lombardia.
La Libera Casa contro le mafie e l'A.N.P.I. di Cologno Monzese proseguono la loro opera culturale di sensibilizzazione e memoria, proponendo due iniziative.
- DOMENICA 22 MAGGIO, alle ore 11,30, presso il cippo dedicato alle vittime della mafia Innanzi a Villa Casati, ricorderemo Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo ed i 3 uomini della loro scorta, nel 24° anniversario della strage di Capaci, avvenuta per mano di Cosa Nostra il 23 maggio del 1992 .
- Consci del fatto che non si possa più relegare la criminalità organizzata "al solo pascolo palermitano" (come già aveva intuito a suo tempo il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e come hanno confermato plurime inchieste e lo scioglimento di alcuni comuni settentrionali) GIOVEDI' 26 MAGGIO, ALLE ORE 21, PRESSO LA SALA PERTINI DI VILLA CASATI discuteremo della presenza 'ndraghetista sui nostri territori, insieme al giornalista del Corriere della sera GIAMPIERO ROSSI (autore del libro "La regola-giorno per giorno la 'ndrangheta in Lombardia") ed al coordinatore nazionale di Libera Informazione, Lorenzo Frigerio.
Scopriremo in tal modo la viralità di un'organizzazione che ha impregnato l'imprenditoria, il commercio e la politica della più ricca regione d'Italia, in maniera discreta e più subdola rispetto alla vecchia malavita milanese o ai gangster degli anni Settanta. Utilizzando un basso profilo, per lo più intimidendo anziché ricorrere alle armi, la 'ndrangheta nostrana, oltre al tradizionale e redditizio traffico di cocaina, è riuscita a pervadere il settore delle costruzioni partendo dalla rudimentale attività del movimento terra, per poi aggiudicarsi appalti, guadagnare miliardi con l'interramento di sostanze tossiche, le estorsioni, il gioco d'azzardo, le mazzette, il voto di scambio, l'usura. Business che non avrebbero potuto essere così vincenti se non avessero trovato la complicità di ampli settori del tessuto produttivo autoctono, pulito solo all'apparenza, perché - e questo è l'aspetto più inquietante che emerge dal libro di Rossi - certa imprenditoria locale e certa politica sono risultate non solo vittime di pressioni o ricatti, ma parti consapevole e attive degli affari. Nei verbali citati gli inquirenti parlano in più occasioni di «collusione» e di «omertà», caratteristiche, queste, di una mafia a tutti gli effetti dalla quale il nord non è più immune.
Cologno Monzese, 17/5/2016 Antonio D'Arrigo (Presidente Libera Casa contro le mafie)